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Esplosione alla centrale di Marcoule. Valori 500 volte più alti di quanto era stato ammesso inizialmente. EDF ha deliberatamente mentito minimizzando la portata delle emissioni.
Di nonukes (del 01/10/2011 @ 09:20:55, in Stragismo, devastazioni e saccheggi, linkato 4676 volte)

Esplosione alla centrale di Marcoule. Valori 500 volte più alti di quanto era stato ammesso inizialmente. EDF ha deliberatamente mentito minimizzando la portata delle emissioni.

Lunedi, 12 Settembre, alle 11:45, un'esplosione alla centrale nucleare di Marcoule, una struttura appartenente a EDF, aveva causato un morto ed altri feriti. Questo impianto contiene anche numerosi depositi di grandi quantità di rifiuti radioattivi e di movimentazione del combustibile MOX , plutonio.

Il 29 settembre, a seguito di una verifica, l'ASN ha rivalutato l'ammontare di 30 milioni di becquerel, a 500 volte più di quanto era stato segnalato. EDF ha deliberatamente mentito e riduce al minimo la portata dell'emissione.

Cifre sbagliate, o false, sulla radioattività dei rifiuti:

IL CRIIRAD AVEVA RAGIONE!

In un comunicato stampa del 30 settembre 2011 il CRIIRAD denuncia la sottovalutazione del rischio da parte dell'azienda e la connivenza, da parte degli esperti ufficiali.

Il 23 settembre scorso il CRIIRAD ha interpellato le autorità incaricate alla protezione dalle radiazioni e sicurezza nucleare, le Autorità di Sicurezza Nucleare, i Ministeri della salute, industria ed ecologia. Ha denunciato la segretezza degli elementi chiave del caso e la pubblicazione da parte dell' IRSN di un dato sorprendentemente basso (63 000 Bq) per l'attività di quattro tonnellate di rifiuti metallici presenti nel forno al momento dell'esplosione. Il CRIIRAD ritene che la valutazione sia «assolutamente incompatible» con il valore di 8,5 Sv/h che sarebbe stato riscontrato sul corpo della vittima dell'esplosione, José MARIN. Le informazioni sulle dosi vengono da una fonte indipendente, il CRIIRAD, pertanto il CRIIRAD è rimasto senza risposte e chiede chiarimenti.

[comunicato CRIIRAD del 23/09/11]

Mercoledì 28 settembre tramite il sito web della Dauphine Libere, il CRIIRAD viene a conoscenza delle dichiarazioni del Procuratore della Repubblica incaricato alle indagini, M. Robert Gelli, dichiarazioni che confermavano l'entità delle dosi riscontrate. Pertanto il CRIIRAD ha inviato ieri al Procuratore della Repubblica una lettera ufficiale sottolineando l'impossibilità di misurare un tasso di dose così elevato, se la contaminazione proviene da "rifiuti metallici leggermente contaminati" come sostengono l'ente gestore e l' IRSN e chiedendo che l'indagine preveda la realizzazione di una mappatura delle dosi analizzate in laboratorio al fine di stabilire l'effettiva attività di 4 tonnellate di rifiuti radioattivi.

[comunicato CRIIRAD del 29/09/11]

Il CRIIRAD ha appena appreso della nota informativa dell' ASN pubblicata ieri sul suo sito web, che indica «la prova che la sezione interessata dall'esplosione conteneva, al momento dell'incidente, un carico di circa 4 tonnellate di rifiuti ad una attività di 30 MBq e non 63 kBq come il gestore aveva inizialmente indicato». Questa nuova valutazione è 476 volte superiore a quella che è stata diffusa sin dal 12 settembre.

QUESTE INFORMAZIONI SOLLEVANO DELLE DOMANDE MOLTO PESANTI:

1. Sarebbe stata pubblicata questa rivalutazione se il CRIIRAD non avesse interpellato ufficialmente, tramite lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, le varie autorità il 23 settembre?

2. Come è possibile che l'esperto di Stato, l'Istituto per la Protezione Radiologica e la Sicurezza Nucleare, che era presente nel sito e che non ha nulla in comune con quelli del CRIIRAD, abbia ripreso appieno la valutazione dell'operatore senza alcun sospetto? La cifra di 63 kBq è stata pubblicata il 12 settembre dall' IRSN senza alcuna correzione successiva.

3. Quale credibilità offrono, per l'auto-monitoraggio del gestore, i dispositivi di controllo essenziali per l'installazione di CENTRACO? Da 63 kBq a 30 MBq, la differenza non è del 10 o 20%, ma quasi 500 volte!

Ed è altamente improbabile che si tratti di una combinazione sfortunata di circostanze che l'esplosione sulla singola partita di rifiuti sia sottovalutata da parte del gestore. Ricordiamo che il CRIIRAD aveva studiato il piano per creare una istallazione a CENTRACO e una delle principali critiche mosse era il fatto specificamente incentrato sulla inaffidabilità del sistema di controllo dell'attività dei rifiuti.

Diviene pertanto lecito chiedersi, sostengono al CRIIRAD, se la CENTRACO non stia funzionando in completa violazione delle regole che la governano come la violazione di limiti di emissione per gli inquinanti radioattivi e sostanze chimiche in atmosfera e nel Rodano. Se le emissioni effettive sono 10 volte o 100 volte come riportato nei comunicati .

In ogni caso, l'operazione determinerà se la sottovalutazione dell'attività dei rifiuti è un'azione intenzionale dell'operatore o una mancanza di controllo dei materiali radioattivi utilizzati. Qualunque sia la spiegazione, la scoperta è di particolare preoccupazione.

Il CRIIRAD ha deciso quindi di presentare un ricorso in tribunale che sarà probabilmente confermato col prossimo Consiglio di Amministrazione dell'Associazione, previsto per il 14 ottobre.

L'obiettivo sarà quello di assicurare che tutte le responsabilità siano accertate:

l'esplosione ha causato la morte di un lavoratore. Un altro rimane in condizioni critiche.

RNA DIFFUSION - [Fonte: CRIIRAD/France] - http://www.criirad.org/actualites/dossier2011/marcoule/cp_centraco.pdf