Le Bufale su
Fukushima tra sciacallaggio e disinformazione. La denuncia
lanciata da Fukushima Diary |
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La circolazione di Bufale
sul nucleare ed in particolare su Fukushima
(come anche quella degli sciacalli che non
aspettarono molto per subito delirare su Israele
e "haarp"... all'indomani della catastrofe
giapponese) recano danno all'azione già
difficile del movimento antinucleare
internazionale ed alla già faticosa lotta al
muro di gomma eretto dalle multinazionali
TRAMITE media e politici.
★ Tale danno consiste
in opera di disinformazione,
deviazionismo-spesso interessato e bottegaio e
nella peggiore delle ipotesi al soldo delle
multinazionali stesse come già segnalato tempo
fa da un'inchiesta del Guardian e da un
autorevolissimo articolo del dott. David Suzuky ,
in materia di negazionismo, sul disastro climatico
come conseguenza delle attività produttive
antropiche. |
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Le Bufale su
Fukushima tra sciacallaggio e disinformazione.
La denuncia
lanciata da Fukushima Diary e non solo..
Di Massimo Greco
Gennaio 2014
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L'articolo di
Mochizuki Cheshire
Iori, fondatore di "Fukushima
Diary", è emblematico, forse anche
un po' tardivo come presa di posizione,
ma suona veramente come necessitato.
Forse anche realizzato con un po' di
giusta rabbia.
Piaccia o non piaccia... è rivolto al
mondo dei blogger, a quanti diffondono
freneticamente di tutto e di più in
quella perversa mania di voler "fare
informazione" a tutti i costi, finendo,
nella quasi totalità dei casi
concepibili, col divenire veicolo e
strumento di vere e proprie bufale i cui
danni, con ruolo e funzione, li abbiamo
più volte evidenziati in numerose
circostanze e degnamente sintetizzati
anche nell'introduzione di cui sopra.
Sin dalla sua nascita, dal 24 settembre
2009, RNA ha preso una posizione chiara
ed inequivocabile che ha prodotto
lacerazioni anche all'interno del
movimento stesso in materia di "Fonti"
ed all'interno della stessa RNA. La
scelta vincente (oggi coerente) è stata
quella di scontrarsi, prendendone le
distanze, dalla cosiddetta "informazione
dal basso". Dalle prassi del mondo dei
blog, da certe isterie inconsistenti,
intrise di frottolismo "a random" da
quattrosoldi, spesso isterico
complottista.
Divenire voce di rilancio del mondo
dei blog o prenderne netta distanza?
La scelta della seconda "ipotesi" è
stata più volte motivata. Ha prodotto
anche lacerazioni interne. Ma di fatto
si è rivelata la cosa più sana e
vincente.
Un'analisi delle "aree blog" si
scontrerà sempre con il fritto misto dei
dati di fatto: si prende una notizia
e la si gira spesso senza citare la
fonte (salvo eccezioni che restan tali).
I detrattori di tale dissociazione
oppongono l'isteria della scelta (o
peggio ancora del meno peggio) tra
"fonte ufficiale", quindi in qualche
modo di regime..., e informazione "dal
basso" (che dovrebbe essere aliena al
controllo dall'alto...).
Ma, di FATTO, è dimostrato che sia in
termini di prassi, che di capacità
ragionativa, il blogger "medio", quanto
l'isterico spammatore razzista su
facebook..., nella migliore delle
ipotesi, con la sua prassi "dalbassista"
si limita al mero copiaincolla non solo
di fonti complottiste ed isterico
UFOlogiche... ma ANCHE quasi sempre
degli stessi media "ufficiali".
Girandone istericamente il titolo ad
effetto (ignorandone OGNI contenuto),
senza citare la fonte e divenendo di
fatto virus divulgatore dell'ufficialità
stessa.
A questo punto meglio, molto MEGLIO..,
la Fonte originale che NON l'insipienza
sterile e dannosa del gregariato fine a
se stesso.
Nel caso del nucleare va anche detto
che dopo il referendum, in Italia,
le fonti "ufficiali" sono estremamente
in "standby mode" in attesa di nuovo
"rinascimento".... e quindi NON
recepiscono, per scelta, salvo
necessitate eccezioni, le cronache
internazionali.
Ma qui hanno campo libero proprio i
bottegai (+IVA...) del complottismo.
Essi sanno come trarre profitto dai "rumors"
che Fukushima Diary ha messo in
evidenza. E gli esempi si sprecano.
Fukushima Diary ha voluto
mettere in evidenza che molte delle
"notizie" che urlano alla catastrofe (di
recente) non sono altro che un melenso
ed approssimativo miscuglio di fatti
noti già dallo scorso luglio, associati
a cose risapute e che vanno avanti da 3
anni. Ne critica alcune fonti e ne mette
in ridicolo altre come la circolazione,
addirittura, di una presunta esplosione
avvenuta qualche mese fa.
D'altra parte bisogna riconoscere che lo
stesso Iori, che dedica da tre anni la
propria vita a scardinare i silenzi di
Tepco, si sarebbe accorto di presunte
"novità" che cialtronescamente vengono
diffuse attraverso i soliti arruffoni, e
questo lo dice lui stesso nella intro.
Una serie allegata di una trentina di
articoli prodotti da Fukushima Diary
(sia in inglese che francese) richiamano
poi l'attenzione su fonti, riferimenti e
dati di fatto in netto contrasto con le
speculazioni interessate degli ultimi
mesi.
Iori arriva quindi a definire come
speculatori e "sfruttatori" quanti
stanno diffondendo vere e proprie bufale
e ne descrive abbastanza bene
l'operazione bottegaio-speculativa
fondata sulla virale azione del
"guadagnare con internet". Nel finale,
definendosi anche "vittima" della
catastrofe di Fukushima, annuncia
battaglia contro gli "Exploiters". Come
si può dargli torto?
Ma non v'è solo Fukushima Diary a
prendere posizione. Dello stesso
periodo, forse anche determinati
dall'incazzatura del noto blogger
giapponese, forse anche perché la misura
diviene evidentemente sempre più colma,
altre voci si sono levate a porre il
punto delle bufale.
Anche
Nuclear Hotseat
diretto da
Libbe HaLevy
scende in campo con #133: SKY
NOT FALLING! Debunking False Info w/Bonner
of Safecast, German of RadCast -
(See more at:
http://www.nuclearhotseat.com/1657/#sthash.BI33qVKj.dpuf
)"La
stagione delle vacanze ha visto voci che
volano liberamente su
Fukushima, radiazioni e rischi elevati
negli Stati Uniti,
voci sinistre,
sfrenatamente esagerate diffuse
dai media mainstream e con
la gente in preda al panico.
Nuclear Hotseat
arriva alla radice dei problemi con Sean
Bonner, uno dei fondatori di SafeCast.
Parla di come una lettura delle
radiazioni
può essere male interpretata
e affronta i video su Internet
che allarmano sulle
radiazioni di Fukushima,
salite a
livelli pericolosi per la vita
umana, che avrebbero
direttamente raggiunto le spiagge della
California. Ecco un link al
report che fa
riferimento all'intervista:
http://blog.safecast.org/2014/01/radiation-on-california-beaches/
Dalla stessa pagina si può anche
accedere al rapporto di Arnie
Gundersen volto a sfatare le
"voci" di una nuova crisi al reattore n.
3 di Fukushima [report
debunking rumors of new meltdown at
Fukushima Unit 3:
http://fairewinds.org/demystifying/fukushima-daiichi-unit-3-going-explode
]
Poi Mimi German di
RadCast parla della psicologia della
cassa di risonanza anti-nucleare e che
cosa dobbiamo fare per rimanere
coi piedi per
terra ed essere più
precisi
nell'interpretare i dati sulle
radiazioni.
Non solo. Man mano che ci si
allontana dalle più avanzate realtà e
riferimenti del movimento antinucleare
internazionale ci imbattiamo in altre
prese di posizione che ben conoscono la
degenerazione internettiana a livello
informativo. Il rischio è che proprio la
diffusione di falsità, deviazionismi ed
infiltrazioni di cui il "movimento", di
fatto, è intriso può finire (e senza
ombra di dubbio così accadrà) con
l'offrire il fianco a speculazioni di
segno opposto, altrettanto negazioniste
e che corrono a fianco degli interessi
lobbistici delle multinazionali che
hanno più che giustificato interesse a
screditare la già difficile opera di
controinformazione del movimento
antinucleare stesso là dove è genuina e
svelatrice di Fatti inoppugnabili.
Andiamo avanti:
Dalle colonne di
Southern Fried Science
il titolo roboante: "Debunking
Fukushima: Your Radiation Roundup".
M'è preso un colpo al primo impatto.
E mi son detto: "vuoi vedere che adesso
attaccano per negare tutto?". Anche per
le ragioni poco fa citate. Ma in questo
caso l'autore non si spinge a tanto.
Anzi ne ho apprezzato numerosi richiami
e conclusioni.
Andrew David Thaler,
biologo, che opera all'Acquario
Nazionale di Baltimora,
attualmente insegna
Social Media per la Comunicazione
Ambientale per il Duke Environmental
Leadership program, già freelance
scientifico si occupa anche di sviluppo
dell'open source in materia di
strumentazione oceanografica.
L'articolo non nega assolutamente
la catastrofe ma richiama appunto
l'attenzione sulla speculazione
complottara come va fatto. Mette anche
in guardia dalle speculazioni
nazionalitarie come il vedere in ogni
disastro e fenomeno
una diretta conseguenza del Giappone.
Siamo così sicuri che
certi fenomeni di contaminazione non
siano la diretta conseguenza di altri
fattori più locali?
"Fukushima continua
a dominare il ciclo delle notizie sull'oceano
pacifico e,
mentre nessuno nega che si tratta di un
vera e continua
tragedia, nella comunità si
corteggia il
timore allarmistico
di Fukushima.
Fortunatamente, gli scienziati sono in
forze nello sfatare il
castello di merda
e sanno passarvi attraverso
per tenervi informati. Ecco una comoda
raccolta di link dettagliati,
da fonti attendibili,
che affrontano
alcune delle
pseudoscienze più
eclatanti su Fukushima."
[ http://www.southernfriedscience.com/?p=16363]
Sebbene il
dott. Thaler non dimostra assolutamente
di negare il disastro produttivo, anche
in generale, e soprattutto nel suo
Paese, l'eccessiva fiducia negli
scienziati può indurre gli amanti
delle pseudoscienze nella
reazione tipica e deviazionista che
oppone istericamente sistema ad
antisistema. Speriamo
che gli scienziati a cui fa riferimento
non siano tutti come Zichichi, Veronesi
o la ben nota ultranuclearista
Margherita Hack (attualmente in paradiso
o all'inferno.. ma al tempo promotrice
del "Manifesto Politico degli Scienziati
Pro-nucleare").
Si analizzano le mappe
diffuse sulla contaminazione dell'oceano
pacifico e se ne spiega l'uso
spettacolarizzato e fuorviante, anche là
dove si fa riferimento alla
contaminazione radioattiva da cesio se
ne da una spiegazione diversamente
calibrata, più realistica ma non per
questo negazionista:
ed infatti si richiama l'attenzione
sulle centinaia di esperimenti basati su
esplosioni nucleari
che hanno caratterizzato l'ultimo
secolo, sulle realtà devastanti in
termini locali a livello ambientale. È
importante che uno scienziato americano
richiami l'attenzione su questo.
Qualcosa quindi si muove anche se non
è ancora abbastanza. Anzi v'è moltissimo
da fare.
Questa presa di coscienza che sta
investendo alcuni tra i più autorevoli
riferimenti e che è comunque destinata
ad interessare, prima o poi, l'intero
movimento antinucleare ed ambientalista
internazionale è ancora slegata, non
organica. Fatica a cogliere quel disegno
ben rappresentato da certe inchieste del
Guardian o da un'autorevolissimo
articolo del Prof. David Suzuky su ruolo
e funzione delle "pseudoscienze" e di
quel movimento di ciarlatani
dell'"informazione".
Trasuda in modo ben esplicito la non
sufficiente messa a fuoco di ruolo e
funzione dei ciarlatani. NON si è ancora
pronti a rompere drasticamente con un
certo seguito o con un vastissimo
agglomerato mercantile che è unito da
stesse fonti, stesso genere di messaggi,
stesso genere di isterie quindi stesso
genere di opera di sabotaggio,
infiltrazioni e deviazionismo.
RNA lo ha, invece, già fatto nel
giugno 2011 al congresso di Toulouse di
MN3, il coordinamento delle
organizzazioni antinucleari del
Mediterraneo. Tre giornate di studi e
dibattito dove io stesso vi presi parte
relazionando per
RNA all'indomani della vittoria
referendaria e delle azioni in
Sardegna,
Abruzzo e
Val di Susa.
Fui io stesso che propugnai la
presa di distanza
dalle componenti bufalare e fu scontro
con i greci (ma non solo) fino alla
spaccatura.
La tesi sostenuta da RNA fu quella di
prendere netta distanza e buttare fuori
dai movimenti sciakimikisti ed haarpisti.
I francesi non presero posizione.
I cialtroni regirono con bava alla bocca
ed RNA abbandonò il coordinamento.
L'evento fu trasmesso in diretta
streaming e fu anticipatore di quanto
oggi comincia a essere sotto il naso dei
più.
_____
★ RNA È l'UNICA realtà che coniuga
resistenza ambientalista Contro le
produttività NOCIVE con la messa in
discussione del modello di produzione
borghese e dei rapporti di forza
Capitale-Salario. ★ Dal 24 Settembre
2009: Questo è il taglio e la
motivazione RIGIDA e COERENTE che
DETERMINA ogni nostra "AZIONE", scelta
di Priorità, pubblicazione,
"condivisione" o presa di posizione.
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Cover:
In primo piano:
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Il
riferimento preciso ed esplicito alle aree del "cospirazionismo":
David Suzuki: "Conspiracies Fuel
Climate Change Denial and Belief in Chemtrail".
✔ Fukushima that is "exploding"... and other hoaxes
spread by conspiracy web sites notoriously fascist, known
because based on ufologist-"chemtrails" sources..
✔ Pay attention to hoaxes that are recirculating (also)
on facebook. The thing has been going on a few months. The
hoaxes also put into circulation for the purpose of earning
"randomly" from the usual conspiracy tarot card readers...
have been recently debunked and, therefore, also by an
excellent complaint in English and French published by
Fukushima Diary that is among the very few serious (correct)
sources to that we invite you to refer.
✔ The circulation of Hoaxes on nuclear power and, in
particular, about Fukushima (as well as that of the jackals
who did not wait long time to quickly rave about Israel and
"HAARP" ... in the aftermath of Japanese disaster) is
prejudicial to the already difficult action of the
international anti-nuclear movement and to the already hard
fighting against rubber wall erected by multinationals
THROUGH media and politicians.
✔ This damage consists of dissemination of disinformation,
deviationism-interested and often storekeeper and, in the
worst hypothesis, in the pay of the multinationals
themselves as already reported some time ago by an
investigation by the Guardian and a very authoritative
article by Dr.. David Suzuki about "climate change denialism"
..
Il
riferimento preciso ed esplicito alle aree del "cospirazionismo":
Conspiracy
Websites Say Japan's Radiation Leak Has Reached San
Francisco (Video)
David Suzuki: Teorie cospirative sulle scie chimiche
distraggono dall'evidenza del cambiamento climatico
La versione in Italiano:
"Ho scritto di recente come la geoingegneria
fosse una strategia per gestire il cambiamento climatico e
le emissioni di anidride carbonica. Ciò ha attratto commenti
dalle persone che confondono questo
processo scientifico con la teoria non scientifica delle
“scie chimiche”. Alcuni hanno anche affermato che l'articolo
sostiene la geoingegneria, ma non è così.
La reazione mi ha fatto domandare perché alcune persone
credono in fenomeni rifiutati dalla scienza, come le scie
chimiche, ma negano problemi reali dimostrati da enormi
quantità di prove scientifiche, come il cambiamento
climatico." [David
Suzuki]
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