Malgrado la convergenza verso Roma, organizzata attraverso bus e treni, da varie SIGLE, a Torino viene dato appuntamento per le 15 nella centralissima Piazza Castello. Nella mattinata vi era già stato un presidio sotto la sede di Banca d'Italia.
Uniche bandiere a sventolare quelle NO-TAV e striscioni e cartelli tutti rigorosamente anonimi. Attorno alle quattro fontane si radunano circa un migliaio di persone. Dopo un'oretta all'urlo di "corteo corteo" il corteo prende forma ed imbocca via Roma in direzione della stazione. Tamburi, suoni e imprecazioni contro un sistema economico, identificato come Sistema.
Si dica quel che si vuole... ma la cosa positiva rispetto alle manifestazioni pilotate da partiti e sindacati di un tempo, sempre volte ad avere come controparte le istituzioni ed i palazzi della politica... è che appunto in questo nuovo fenomeno si identifica il Potere Economico (nel caso recente quello "finanziario") come fonte di Mali e sofferenza sociale. Ruolo dei politicanti è stato sempre quello di DEVIARE l'attenzione dai Veri Potentati. Solo qualche anno fa sarebbe stato INIMMAGINABILE prendere di mira il sistema bancario: la sbirraglia istituzionalizzata con i suoi servizi D'ORDINE... l'avrebbe impedito.
Ma andiamo avanti. Imboccata via Roma la piccola folla inizia incredibilmente a crescere. In pochi minuti l'intero corso si trasforma in corteo e giunge nella vastissima Piazza San Carlo... dove la testa del Corteo, guidata anonimamente da quelli che possono essere solo giovanissimi studenti si dirige sotto la centralissima sede di BANCA INTESA - SAN PAOLO.
Cresce l'attenzione, la folla s'accalca... la piazza si riempie. Il rumore dei tamburi rimbomba e le urla ed imprecazioni contro questa Istituzione della Democrazia di Mercato si fanno forti e precise: "MAFIOSI" - "ASSASSINI".
Bene, benissimo. Un messaggio chiaro per i passeggiatori del sabato sorpresi dall'evento.
qui una sintesi video del passaggio sotto Banca Intesa :
Il corteo si ricompone e prende nuovamente la direzione di via Roma per poi dirigersi verso la sede di Equitalia e Banca D'Italia.
Sul percorso avviene un blocco del traffico dove un tram che pensava di passare comunque viene costretto a fermarsi ed i passeggeri costretti a scendere.
Dal megafono un invito ai passeggeri a "non imprecare" e a non prendersela con i manifestanti "anche perché presto un biglietto lo pagherete quanto un tram intero"... urla a mo' di sberleffo il megafono...
Il corteo si dirige quindi sotto la sede di Equitalia... che a Torino condivide un immenso stabile lussuoso che condivide con UNICREDIT. Volano alcune uova colorate (o marce che siano) che ridisegnano in stile Pollock l'austero portone di questi privati che fanno usura su mandamento dello Stato.
A poche centinaia di metri vi è poi la sede di Banca d'Italia... che è già presidiato da un cordone di polizia che impedisce di avvicinarsi al portone. La sosta obbligata con urla ed imprecazioni per poi dirigersi verso il punto di partenza di Piazza Castello per poi sciogliersi dopo aver girato una parte del centro.
Nessun incidente nessuna tensione.
Resta il fatto positivo che qualche migliaio di persone (fra cui molti giovanissimi) sono scesi in piazza su contenuti impensabili negli ultimi trent'anni. Come già fatto notare prima, Capipopolo e servizi d'ordine... in passato hanno sempre veicolato le proteste sotto la referenza politica. Era impensabile, un tempo, rivolgersi contro il Potere economico. Questa volta l'assenza di partiti ed affiliati di sistema (violacei o no che siano) oltre ad essere un fatto POSITIVO s'è fatta sentire.
Altra cosa POSITIVA. Per tutta la manifestazione la deriva monotematicamente "antiberlusconiana" tra slogan e megafonate non si è verificata. Massimo 30 secondi o un minuto. Per il resto temi globali di contrapposizione ad un modello economico che va ben oltre il berlusconismo. In questo senso il salto di qualità di questa esperienza può essere considerata in termini puramente anticapitalistici.
Resta invece un'amarezza. NON ignorabile. Qualunque fosse stato il senso o l'epilogo di questa manifestazione piemontese.
A pochi metri dalla manifestazione, nella centralissima, pedonale e chilometrica Via Garibaldi vi era un altro corteo immenso. Imponente, impressionante: quello dei passeggiatori del sabato sera e dello shopping. Totalmente ignari di quanto accadeva a pochi passi dietro qualche isolato...
NON solo. Sempre a pochi passi dalla manifestazione vi è il grande, grandissimo, mercato di Porta Palazzo... con una massa ancora piu' imponente, una folla spaventosissima di proletari, sottoproletari, precari, immigrati da tutto il mondo.
Questi manco sanno o hanno mai sentito nominare la parola "indignados"... totalmente ignari anche loro si accalcavano, come ogni giorno o come ogni sabato per cercar cibo fra le bancarelle (essendo inaccessibili i prezzi dei negozi e dei supermercati...). Un abisso di anni luce, forse incolmabile, rispetto alla consapevolezza di quel qualche migliaio in corteo.
Perché mai si continui a scappare dalla gente resta un mistero (ad esser buoni)... infondo la vera gente era lì e non si può certo dire che si è fatto qualcosa per coinvolgerla. Magari piu' in là....