Krško
Scandal
di Massimo
Greco
WWF e Legambiente,
dopo aver appreso la notizia della secretazione – e
delle conseguenti polemiche in Slovenia e Croazia – si
erano rivolte ai competenti ministeri sloveni e croati,
chiedendo la diffusione dello studio, per metterlo a
disposizione della comunità scientifica internazionale.
Siamo alle solite, una importante "notizia", uno studio
di fattibilità che deve tener conto di numerosi fattori
come quello della sismicità che viene secretato dalle
solite prassi aziendaliste e governative con la speranza
di prender tempo o contare sulla tenuta del coperchio
(improbabile) di una pentola fatta male. Già in passato
i sogni nuclearistici sloveni avevano ricevuto uno
scossone dalla Comunità Europea. A renderlo noto,
aprendo uno squarcio fra i soliti silenzi mafiosi del
giornalismo..., un servizio di
Bellona che diede ampio spazio alla vicenda.
Il 4 Giugno del 2008, infatti, a causa
dell'atteggiamento omertoso delle autorità slovene...,
la
Commissione Europea pubblicò ADDIRITTURA un avviso
per tutti i 27 paesi dell'Unione europea circa i
possibili pericoli di radiazioni dopo un incidente alla
centrale nucleare di Krško.
Pavle Kalinic, il capo dell'Ufficio di gestione
delle emergenze della Croazia dichiarò di essere stato
informato dell'incidente solo grazie ad "amici dall'
Austria" descrivendo la centrale Krško come "una
minaccia permanente per Zagabria" . Ed in quella
circostanza sempre da parte croata, ma anche austriaca, si
levarono polemiche a livello diplomatico ed al VETRIOLO
che accusavano i media sloveni di essere sempre gli
ultimi ad essere informati.
Un pasticcio dove le autorità slovene informarono, non
si sa bene come, dapprima soltanto quelle italiane,
austriache ed ungheresi, che la perdita di materiale
radioattivo era in realtà una "esercitazione" e che
mandò su tutte le furie soprattutto gli austriaci quando
dovettero apprendere direttamente dall'Europa la
reale portata dell'evento.
Ma la rilevanza
internazionale delle tensioni stesse non si ferma al
2008. Di incidenti la centrale, costruita nel 1980, ne
ha avuti diversi, il "colabrodo" tecnologico è
certificato. Nel Marzo del 2011, un altro evento (offuscato certamente dalla tragedia in corso a Fukushima),
è stato al centro di nuove tensioni con l'Austria. A
seguito di un nuovo Allerta, dovuto all'ennesima avaria,
i deputati della Carinzia avevano minacciato la Croazia
(che co-partecipa al 50% al business della centrale
slovena) di boicottarne l'ingresso in Europa se non si
fosse adoperata per
la chiusura di Krško. Cosa non da poco... eppure
l'informazione italiana (ufficiale e non..) è stata
praticamente LATITANTE su quanto succedeva a pochissima
distanza da Trieste... ed a livello Europeo.
Questo tanto per
citare un emblematico, quanto rappresentativo, pezzo di
Storia della centrale Krško.
Ma torniamo agli eventi più recenti. Nel
comunicato congiunto Legambiente-WWF si da notizia
dell'avvenuta pubblicazione dello studio dell'IRSN. Si
forniscono indicazioni sul carteggio della richiesta
fatta alle autorità slovene e non solo. Si fornisce il
link al sito governativo dove è possibile scaricare o
comunque accedere alla comunicazione dell'IRSN alle
autorità slovene, che è la stessa che riportiamo anche
qui fotograficamente ed in formato PDF.
In realtà si tratta, però, a malapena di 4 pagine e non è
chiaro se oltre alla comunicazione, dove comunque si
evince il parere negativo, vi sia il cosiddetto "STUDIO"
che dovrebbe essere, si suppone, qualcosa di ben più
voluminoso.
In ogni caso, il Documento, che fa comunque riferimento
alle valutazioni IRSN e cita precise indicazioni IAEA e
"NRC Regulations" lascia intendere molto bene le ragioni
di quella secretazione di Gennaio 2013 (non del tutto
chiarita) e quindi delle tensioni a livello governativo
ed interstatale che si sono avute in Slovenia nel primo
semestre del 2013.
A metà marzo
vari giornali davano l'annuncio del siluramento o
licenziamento... di Martin Novšak (lo stesso personaggio
a cui l'IRSN indirizza la comunicazione nella
documentazione fornita più sopra). I titoli sono
impietosi. Ma non emerge solo la vicenda della
secretazione o occultamento della comunicazione IRSN, il
licenziamento sarebbe collegato anche al "comportamento
irresponsabile" in materia di sicurezza nucleare e anche
al peggioramento della situazione economica della
Gen Energija, l'azienda statale che gestisce al 50% con
i croati la centrale Krško.
Qualche giorno dopo, come d'incanto o per magia degli
equilibrismi politici e delle lotte di potere, un
tribunale impugna velocissimamente il provvedimento di
licenziamento e Martin Novšak torna immediatamente in
gioco
al
posto di prima.
Secondo i media che hanno seguito la vicenda Novšak
tutte queste dinamiche attorno al licenziamento e al
reinsediamento ai vertici di Gen Energija riflette la
lotta di potere nel settore energetico tra il Partito
democratico (SDS) e il Partito popolare (SLS), fino a
poco tempo fa partner della coalizione di governo
uscente.
Poi scontri e deliri interpretativi sui riferimenti del
Documento IRSN dalla Croazia alla Slovenia (in Italia le
armi di distrazione di massa portano, in qualsiasi
circostanza, a veicolare l'attenzione verso ben altro ed
in modo schizoide pure): secondo alcuni era riferibile
solo al progetto di raddoppio della Centrale secondo
altri era riferito anche all'impianto già esistente.
Eppure se esistesse un barlume di buon senso... la
lettura del messaggio dovrebbe essere chiara e semplice:
le valutazioni sulla sismicità del territorio hanno
portato l'IRSN ad esprimere una valutazione negativa.
Considerato che il nuovo impianto è stato progettato per
sorgere a pochi metri da quello già esistente da trent'anni
ovvio che si mette in discussione anche la sensatezza
stessa di Krško tutta. O No??????
Ecco perché non ce la raccontano tutta sulla vicenda
IRSN ed ecco perché resta ancora tutto da chiarire. Così
come resta da chiarire anche ruolo e funzione della
Regione Friuli che fino a poco tempo fa aveva un
Governatore che puntava ad una
partecipazione economica dell'Ente italiano
nell'AFFAIRE del raddoppio della centrale mentre oggi la
nuova governatrice Serracchiani sembra essersi
dissociata dal progetto della vecchia
amministrazione. Già nel 2012 Moretton, contrapposto
alla coalizione Tondo definì il Progetto di
copartecipazione al nucleare sloveno "Uno
Scandalo". Ma si sa, con la tradizione inciucista e
da voltagabbana che caratterizza il PD... non c'è mai da
fidarsi.
NON finisce qui.
Il 16 Giugno l'agenzia ANSA riprendeva la notizia del
comunicato WWF-Legambiente e ne diffondeva una breve
nota passata nella solita indifferenza in materia:
Nucleare, ''non adatto'' sito blocco 2 centrale Krsko.
Studio francese, condizioni geologiche sfavorevoli.
Appena 4 giorni dopo, il 20 giugno, una nuova nota
ANSA riporta la
reazione slovena al silenzio rotto dal comunicato di
WWFe Legambiente dal titolo curioso per non dire
inquietante:
«Società gestione Krsko, 'stop' Irsn è opinione di un
ricercatore»
«Il gestore della centrale nucleare di Krsko, la
societa' Gen Energija, ha dichiarato all'ANSA che il
rapporto dell'Institut de radioprotection et de surete
nucleaire (Irsn) sull'inadeguatezza del sito per la
costruzione di un secondo reattore e' l'opinione di uno
solo dei membri del consorzio che sta effettuando
approfondite ricerche.
Per il momento - sostiene Gen Energija - non e' percio'
possibile stabilire, quali effetti avra' il dossier Irsn
sulla realizzazione del progetto.»
Incredibile. Prima secretano il parere di un organismo
autorevolissimo ma ritenuto scomodo per le conclusioni.
Poi lo liquidano come un banale fatto di "opinione".
Come se il nucleare fosse un "fatto
di opinione"... per non parlare del Dato di Fatto
che si tratta di uno studio dell'IRSN.
È l'arroganza tipica già vista in Italia. Dove NON
abbiamo un solo deputato che sia stato capace di
prendere posizione come quella degli Austriaci.
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