Bocciato dall’Istituto per la sicurezza nucleare francese il raddoppio dell’impianto Krško

Secondo un comunicato congiunto diffuso da Legambiente e WWF, ripreso e rilanciato da vari media del Friuli a partire dal 14 giugno 2013, il Governo sloveno ha finalmente divulgato lo studio sismologico sull’area di Krško, redatto dall’IRSN (Istituto per la Radioprotezione e la Sicurezza Nucleare) francese, studio inizialmente “secretato” dalla società Gen Energija che gestisce la centrale nucleare. Si era appreso da più fonti, infatti, che lo studio, svolto dall’istituto francese in vista del progetto per la costruzione di una seconda centrale nucleare a Krško, accanto a quella esistente, era giunto a conclusioni negative, per l’elevata sismicità della zona comportando numerose tensioni anche governative in Slovenia e reazioni in Croazia... Home.

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Krško Scandal

di Massimo Greco

 

WWF e Legambiente, dopo aver appreso la notizia della secretazione – e delle conseguenti polemiche in Slovenia e Croazia – si erano rivolte ai competenti ministeri sloveni e croati, chiedendo la diffusione dello studio, per metterlo a disposizione della comunità scientifica internazionale.

Siamo alle solite, una importante "notizia", uno studio di fattibilità che deve tener conto di numerosi fattori come quello della sismicità che viene secretato dalle solite prassi aziendaliste e governative con la speranza di prender tempo o contare sulla tenuta del coperchio (improbabile) di una pentola fatta male. Già in passato i sogni nuclearistici sloveni avevano ricevuto uno scossone dalla Comunità Europea. A renderlo noto, aprendo uno squarcio fra i soliti silenzi mafiosi del giornalismo..., un servizio di Bellona che diede ampio spazio alla vicenda.

Il 4 Giugno del 2008, infatti, a causa dell'atteggiamento omertoso delle autorità slovene..., la Commissione Europea pubblicò ADDIRITTURA un avviso per tutti i 27 paesi dell'Unione europea circa i possibili pericoli di radiazioni dopo un incidente alla centrale nucleare di Krško.
Pavle Kalinic, il capo dell'Ufficio di gestione delle emergenze della Croazia dichiarò di essere stato informato dell'incidente solo grazie ad "amici dall' Austria" descrivendo la centrale Krško come "una minaccia permanente per Zagabria" . Ed in quella circostanza sempre da parte croata, ma anche austriaca, si levarono polemiche a livello diplomatico ed al VETRIOLO che accusavano i media sloveni di essere sempre gli ultimi ad essere informati.
Un pasticcio dove le autorità slovene informarono, non si sa bene come, dapprima soltanto quelle italiane, austriache ed ungheresi, che la perdita di materiale radioattivo era in realtà una "esercitazione" e che mandò su tutte le furie soprattutto gli austriaci quando dovettero apprendere direttamente dall'Europa la reale portata dell'evento.

Ma la rilevanza internazionale delle tensioni stesse non si ferma al 2008. Di incidenti la centrale, costruita nel 1980, ne ha avuti diversi, il "colabrodo" tecnologico è certificato. Nel Marzo del 2011, un altro evento (offuscato certamente dalla tragedia in corso a Fukushima), è stato al centro di nuove tensioni con l'Austria. A seguito di un nuovo Allerta, dovuto all'ennesima avaria, i deputati della Carinzia avevano minacciato la Croazia (che co-partecipa al 50% al business della centrale slovena) di boicottarne l'ingresso in Europa se non si fosse adoperata per la chiusura di Krško. Cosa non da poco... eppure l'informazione italiana (ufficiale e non..) è stata praticamente LATITANTE su quanto succedeva a pochissima distanza da Trieste... ed a livello Europeo.

Questo tanto per citare un emblematico, quanto rappresentativo, pezzo di Storia della centrale Krško.

Ma torniamo agli eventi più recenti. Nel comunicato congiunto Legambiente-WWF si da notizia dell'avvenuta pubblicazione dello studio dell'IRSN. Si forniscono indicazioni sul carteggio della richiesta fatta alle autorità slovene e non solo. Si fornisce il link al sito governativo dove è possibile scaricare o comunque accedere alla comunicazione dell'IRSN alle autorità slovene, che è la stessa che riportiamo anche qui fotograficamente ed in formato PDF.
In realtà si tratta, però, a malapena di 4 pagine e non è chiaro se oltre alla comunicazione, dove comunque si evince il parere negativo, vi sia il cosiddetto "STUDIO" che dovrebbe essere, si suppone, qualcosa di ben più voluminoso.

In ogni caso, il Documento, che fa comunque riferimento alle valutazioni IRSN e cita precise indicazioni IAEA e "NRC Regulations" lascia intendere molto bene le ragioni di quella secretazione di Gennaio 2013 (non del tutto chiarita) e quindi delle tensioni a livello governativo ed interstatale che si sono avute in Slovenia nel primo semestre del 2013.

A metà marzo vari giornali davano l'annuncio del siluramento o licenziamento... di Martin Novšak (lo stesso personaggio a cui l'IRSN indirizza la comunicazione nella documentazione fornita più sopra). I titoli sono impietosi. Ma non emerge solo la vicenda della secretazione o occultamento della comunicazione IRSN, il licenziamento sarebbe collegato anche al "comportamento irresponsabile" in materia di sicurezza nucleare e anche al peggioramento della situazione economica della
Gen Energija, l'azienda statale che gestisce al 50% con i croati la centrale Krško.

Qualche giorno dopo, come d'incanto o per magia degli equilibrismi politici e delle lotte di potere, un tribunale impugna velocissimamente il provvedimento di licenziamento e Martin Novšak torna immediatamente in gioco al posto di prima.

Secondo i media che hanno seguito la vicenda Novšak tutte queste dinamiche attorno al licenziamento e al reinsediamento ai vertici di Gen Energija riflette la lotta di potere nel settore energetico tra il Partito democratico (SDS) e il Partito popolare (SLS), fino a poco tempo fa partner della coalizione di governo uscente.

Poi scontri e deliri interpretativi sui riferimenti del Documento IRSN dalla Croazia alla Slovenia (in Italia le armi di distrazione di massa portano, in qualsiasi circostanza, a veicolare l'attenzione verso ben altro ed in modo schizoide pure): secondo alcuni era riferibile solo al progetto di raddoppio della Centrale secondo altri era riferito anche all'impianto già esistente. Eppure se esistesse un barlume di buon senso... la lettura del messaggio dovrebbe essere chiara e semplice: le valutazioni sulla sismicità del territorio hanno portato l'IRSN ad esprimere una valutazione negativa. Considerato che il nuovo impianto è stato progettato per sorgere a pochi metri da quello già esistente da trent'anni ovvio che si mette in discussione anche la sensatezza stessa di Krško tutta. O No??????

Ecco perché non ce la raccontano tutta sulla vicenda IRSN ed ecco perché resta ancora tutto da chiarire. Così come resta da chiarire anche ruolo e funzione della Regione Friuli che fino a poco tempo fa aveva un Governatore che puntava ad una partecipazione economica dell'Ente italiano nell'AFFAIRE del raddoppio della centrale mentre oggi la nuova governatrice Serracchiani sembra essersi dissociata dal progetto della vecchia amministrazione. Già nel 2012 Moretton, contrapposto alla coalizione Tondo definì il Progetto di copartecipazione al nucleare sloveno "Uno Scandalo". Ma si sa, con la tradizione inciucista e da voltagabbana che caratterizza il PD... non c'è mai da fidarsi.

NON finisce qui.

Il 16 Giugno l'agenzia ANSA riprendeva la notizia del comunicato WWF-Legambiente e ne diffondeva una breve nota passata nella solita indifferenza in materia: Nucleare, ''non adatto'' sito blocco 2 centrale Krsko. Studio francese, condizioni geologiche sfavorevoli.

Appena 4 giorni dopo, il 20 giugno, una nuova nota ANSA riporta la reazione slovena al silenzio rotto dal comunicato di WWFe Legambiente dal titolo curioso per non dire inquietante:

«Società gestione Krsko, 'stop' Irsn è opinione di un ricercatore»

«Il gestore della centrale nucleare di Krsko, la societa' Gen Energija, ha dichiarato all'ANSA che il rapporto dell'Institut de radioprotection et de surete nucleaire (Irsn) sull'inadeguatezza del sito per la costruzione di un secondo reattore e' l'opinione di uno solo dei membri del consorzio che sta effettuando approfondite ricerche.

Per il momento - sostiene Gen Energija - non e' percio' possibile stabilire, quali effetti avra' il dossier Irsn sulla realizzazione del progetto.»

Incredibile. Prima secretano il parere di un organismo autorevolissimo ma ritenuto scomodo per le conclusioni. Poi lo liquidano come un banale fatto di "opinione". Come se il nucleare fosse un "fatto di opinione"... per non parlare del Dato di Fatto che si tratta di uno studio dell'IRSN.

È l'arroganza tipica già vista in Italia. Dove NON abbiamo un solo deputato che sia stato capace di prendere posizione come quella degli Austriaci.
 

 

 

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