Giappone: impatto del sisma
sulle installazioni nucleari: Prima reazione del
CRIIRAD (commissione di ricerca e informazione
indipendente sulla radioattività).
Abbiamo ricevuto numerose richieste di
informazioni sulle conseguenze del sisma che ha
appena colpito il Giappone. Non disponiamo
ancora che notizie parziali e contraddittorie ma
la situazione in Giappone sembra abbastanza
preoccupante per giustificare la reazione
iniziale.
L'intensità del sisma avrebbe raggiunto 8,9
gradi della scala Richter, scatenando dei
fenomeni tipo lo tsunami. Si tratterebbe del più
potente terremoto registrato in Giappone da 140
anni. Secondo le nostre fonti, l'arresto
automatico ha riguardato 14 dei 54 reattori
elettronucleari che conta l'arcipelago.
Le prime informazioni diffuse dall'AIEA (Agenzia
Internazionale dell'Energia Nucleare) ed i
gestori delle installazioni nucleari giapponesi
situate vicino all'epicentro (costa nord-est)
volevano essere rassicuranti.
- Il primo bollettino d'informazione emesso
dall'AIEA indicava solamente che le 4 centrali
nucleari più vicine all'epicentro del sisma
erano "state fermate in tutta sicurezza".
- La società Tohoku Electric Power Co. Inc. che
sfrutta i 3 reattori della centrale nucleare di
ONAGAWA (1 reattore di 500 e 2 di 800 MWe)
situata nella prefettura di Miyagi, ha affermato
che i 3 reattori si erano fermati
automaticamente e non ha indicato alcun
problema.
- La società Tokio Electric Power Co (TEPCO) che
sfrutta le centrali nucleari di FUKUSHIMA
DAIICHI ( 6 reattori nucleari di 439 a
1 067 MWe) , e di FUKUSHIMA DAINI (4 reattori
nucleari di 1067 MWe), ha anch'essa indicato che
tutti i reattori erano stati automaticamente
arrestati, e non ha menzionato nessuna
difficoltà.
In contraddizione con questo panorama
rassicurante:
1 / l'agenzia di stampa Kiodo afferma che si è
verificato un incendio nel sito nucleare di
ONAGAWA.
2 / vari comunicati (agenzie AP, Reuters…)
indicano un grave problema sul reattore n. 1
della centrale di FUKUSHIMA DAIICHI, (connesso
alla rete nel 1970, di una potenza netta di 440
MWe): un difetto del sistema di raffreddamento.
Il gestore avrebbe constatato un abbassamento
del livello di acqua nel circuito primario del
reattore, un dispositivo essenziale per la
sicurezza dal momento che raffredda il cuore e
previene la fusione. Ricordiamo cheil rilascio
di calore prosegue dopo l'arresto del reattore e
che queste devono essere imperativamente
evacuate. Questa situazione avrebbe condotto il
governo giapponese a dichiarare la situazione di
emergenza nucleare per il sito e a dare l'ordine
di preparare l'evacuazione di più di 2.800
persone. Secondo l'agenzia Reuters, la compagnia
TEPCO "cerca di attivare il sistema di
alimentazione di emergenza per assicurare il
riempimento" in acqua.
Secondo le autorità giapponesi, nessuna fuga
radioattiva sarebbe stata individuata. Questo
dovrebbe essere verificato.
L'esperienza passata ha mostrato che in termini
di "trasparenza" il Giappone non era
necessariamente migliore della Francia.
Nel suo secondo bollettino l'AIEA ha riferito
che un secondo terremoto (magnitudo 6,5) ha
colpito la costa di Honshu, nei pressi della
centrale nucleare di TOKAI.
Il CRIIRAD seguirà attentamente gli sviluppi. Il
suo laboratorio, situatao in Rhone-Alpes e in
Avignon, è in stato di allerta attraverso la sua
rete di monitoraggio della radioattività
atmosferica. Precisiamo che le previsioni meteo
indicano, per i prossimi giorni, venti
occidentali sul Giappone. In caso di diffusione
accidentale di sostanze radioattive, le masse di
aria contaminate saranno trasportate in un primo
tempo verso l'Oceano Pacifico.
I terremoti possono avere delle conseguenze
drammatiche sugli impianti nucleari ed in
particolare sui reattori nucleari.
Sebbene il Giappone sia abituato ai terremoti, i
suoi impianti nucleari non sono progettati per
resistere a tutti i sismi possibili.
Nel 2007 per esempio, i terremoti avvenuti in
marzo e luglio avevano avuto un impatto su
parecchie centrali dell'ovest del paese:
straripamento di acqua contaminata della piscina
di deposito di combustibili irradiati (centrale
di Kashiwazaki Kariwa), straripamento di
serbatoi di effluenti radioattivi alla centrale
di Shika.
Attualmente, 11 marzo 2011, un incendio ha luogo
al livello di un edificio della centrale di
Onagawa (nord-est del Giappone) e le autorità
hanno organizzato l'evacuazione delle
popolazioni vicine alla centrale di Fukushima
Daiichi a causa di un abbassamento del livello
di acqua nei reattori.
La perdita di acqua di raffreddamento nella
vasca di un reattore nucleare può avere delle
conseguenze drammatiche. Difatti, malgrado
l'arresto automatico del reattore, l'insieme dei
combustibili nel reattore ha una temperatura
molto elevata ed il loro raffreddamento è
possibile solo attraverso la circolazione di
acqua.
Nel caso contrario, l'insieme dei combustibili
che possono sciogliersi provocando un rilascio
massiccio di sostanze radioattive nell'ambiente
come fu nel caso del 1979 alla centrale
americana di Three Mile Island (Stati Uniti). La
fusione parziale del cuore è uno degli incidenti
più gravi che possa accadere ad una centrale
nucleare. Essa può essere accompagnata da
reazioni esplosive a causa di accumulo di
idrogeno nel cuore.
Fonte:
CRIIRAD
- Diffusione italiana RNA
- Traduz. Fabienne Melmi
Roland Desbordes:
The President of CRIIRAD