RNA DIFFONDE
La Regione Abruzzo si dà al Nucleare,
poche ore dopo la presa di posizione della maggioranza la
terra trema: un nuovo, forte terremoto.
Chernobyl Day
2011 - 25 giorni di Azioni simultanee nel mondo.
RNA Annuncia Azioni
dirette in SARDEGNA. |
CRIIRAD:
sottovalutata la gravità degli Incidenti nucleari in
Giappone |
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Allerta sul nucleare in Giappone. Solo nelle
ultime ore il Livello della scala INES è stato
riconosciuto a 6: Il CRIIRAD Aveva ragione e tutte
le istituzioni democratiche diffondevano il FALSO.
L'Agenzia francese ha infatti corretto le falsità
diffuse dalle istituzioni democratiche e di mercato.
Leggi anche nota dal CRIIRAD:
I terremoti possono
avere delle conseguenze drammatiche sugli impianti
nucleari ed in particolare sui reattori nucleari.
IL LABORATORIO INDIPENDENTE
francese che interviene a tutto campo, ed ogni dove,
per smentire la criminalità omertosa delle
istituzioni. |
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CRIIRAD: sottovalutata la gravità degli
Incidenti nucleari in Giappone
Il CRIIRAD denuncia la
sottovalutazione della gravità degli
incidenti accaduti alla centrale nucleare di
Fukushima Daiichi e la mancanza cruciale
d'informazione, tanto sulle quantità di
radioattività rilasciata da venerdì quanto sui
livelli di contaminazione dell'aria. Senza
questi dati è impossibile pronunciarsi sui
livelli di rischi radiologici.
I pochissimi dati disponibili impediscono in
ogni caso di qualificare le dispersioni come
"minori" (livello 4 nello scala INES) o "deboli"
(dichiarazione televisiva rilasciata domenica
mattina dalla Sig.ra Kosciusko-Morizet).
Una classifica prematura
Sabato 12 marzo le autorità giapponesi hanno
classificato come livello 4 della scala INES
l'incidente avvenuto al reattore n°1 della
centrale di Fukushima Daiichi mentre l'incidente
era - ed è tuttora - in continua evoluzione e
mentre parecchi altri reattori sono in una
situazione di emergenza radiologica. Gli
operatori della centrale sono sempre esposti a
livelli di irradiazione molto elevati per
evitare che il mancato funzionamento dei sistemi
di raffreddamento dei reattori n°1, 2 e 3 non si
trasformino in una catastrofe nucleare. Sono
state intraprese delle misure estreme per
raffreddare a tutti i costi i reattori, in
particolare l'utilizzo di acqua di mare
nonostante i rischi conseguenti.
La classificazione come livello 4 è stata
registrata senza correzioni dall'AIEA. Da quello
che ci risulta, fino ad oggi, nessuna autorità
di sicurezza nucleare l'ha contestata.
Ricordiamo che la scala detta INES, (International
Nuclear and radiological Event Scale),
classifica gli incidenti nucleari in funzione
delle loro conseguenze nel sito ed all'esterno
del sito. Per quanto riguarda le conseguenze
dentro al sito, il livello 4 corrisponde ad un
"danneggiamento importante" del cuore o delle
barriere radiologiche; dal momento che il
danneggiamento è "grave", la classifica passa ai
livelli 5, 6 o 7 in funzione dell'importanza
delle fuoriuscite di radioattività all'esterno
dell'impianto, importanza che condiziona
evidentemente il livello di rischio di
esposizione della popolazione:
* Il livello 4 corrisponde ad un rilascio minore
di radioattività nell'ambiente;
* Il livello 5 ad un rilascio limitato che può
provocare l'applicazione parziale delle
contromisure previste;
* Il livello 6 ad un rilascio importante che può
esigere l'applicazione integrale delle
contromisure previste;
* Il livello 7 ad un rilascio maggiore con
effetto considerevole sulla salute e l'ambiente:
A sostegno della classificazione di livello 4
della scala INES (danneggiamento importante, ma
non grave, del cuore dei reattori e rigetti
minori di radioattività) né le autorità
giapponesi, né l'agenzia Internazionale
dell'energia Atomica (AIEA) hanno pubblicato
cifre: né sull'ordine di grandezza degli
scarichi, né sulla loro composizione isotopica,
natura e proporzione dei radionuclidi presenti
che determinano la radiotossicità delle
emissioni radioattive, né sui livelli di
contaminazione dell'aria a differenti distanze
dalla struttura.
Altrettanto sorprendenti sono le dichiarazioni
televisive del ministro dell'ecologia che
domenica mattina ha qualificato le fuoriuscite
radioattive come "deboli", anche se ha
riconosciuto di non disporre di alcuna cifra.
Questa qualificazione si basava sulla
valutazione degli specialisti dell'IRSN, dell'ASN
e di AREVA che si erano riuniti precedentemente
per fare il punto sull'incidente? Sarebbe
interessante sapere se la minimizzazione è
riconducibile ai periti ufficiali, come nel
1986, o ai politici.
Secondo il CRIIRAD i rigetti non sono né
"minori", né "deboli"
Sulla base delle rarissime misure disponibili,
il CRIIRAD respinge formalmente questa
classificazione.
Difatti sabato 12 marzo le misurazioni avrebbero
raggiunto 1,5 mSv/h,(milllisievert /ora) nelle
vicinanze della centrale, per poi diminuire dopo
l'intervento di decompressione del reattore,
vale a dire dopo rilascio di radioattività
nell'atmosfera.
Precisiamo che un valore di 1,5 mSv /Ora è
10.000 volte superiore al livello normale e che
il limite massimo ammissibile per la popolazione
è di 1 mSv /Anno, (di 20 mSv/anno per i
lavoratori). Questi livelli di irradiazione
indicano che i rigetti non sono affatto "deboli"
o "minori". Di contro, dati di 100 µSv/Ora
sarebbero stati rilevato domenica dai
giornalisti a 2 km dell'impianto. Se questi dati
sono confermati, si traducono nella persistenza
dell'entità delle emissioni nell'ambiente .
Una terribile mancanza di trasparenza
Se le autorità affermano che le emissioni sono
minori o deboli, devono giustificarle sulla base
di elementi cifrati, obiettivi e verificabili.
Il CRIIRAD chiede che siano pubblicate le
valutazioni sulla quantità totale di
radioattività rilasciata da ciascuno dei
reattori incidentati così come la composizione
isotopica delle emissioni.
Il CRIIRAD chiede anche la pubblicazione dei
livelli di contaminazione dell'aria: una
mappatura delle concentrazioni di attività (Bq/m
3) per i radionuclidi chiavi in relazione alla
distanza ed al tempo. Importanti per determinare
l'intensità e gli spostamenti delle masse di
arie contaminate. Le informazioni disponibili
suggeriscono difatti che le emissioni
radioattive della centrale di Fukishima Daiichi
abbiano raggiunto ieri la centrale di Onagawa
situata a 110-120 km al nord.
Evoluzioni meteorologiche preoccupanti
E' importante sottolineare che molti servizi
meteorologici hanno annunciato domenica che le
condizioni meteorologiche - che fino a venerdì e
sabato erano piuttosto favorevoli (venti
occidentali e di sud-ovest) - si sarebbero
invertite, con venti che dovrebbero soffiare
oramai verso l'interno del territorio.
Sono state
inoltre annunciate piogge che, in caso di
contaminazione dell'aria, porteranno ad
intensificare i depositi radioattivi nel suolo.
In un comunicato del 13 marzo l'AIEA annunciava
al contrario che i venti soffiavano in direzione
nord-est, allontanando i rilasci radioattivi
dalle coste giapponesi. "In partnership with the
World Meteorological Organization, the IAEA is
providing its member states with weather
forecasts for the affected areas in Japan. The
latest predictions have indicated winds moving
to the Northeast, away from Japanese coast over
the next three days. L'AIEA non ha modificato
queste informazioni nei suoi comunicati
successivi. Si tratta di una versione modificata
dell'anticiclone che aveva lo scopo di
proteggere la Francia nel 1986?
Queste inesattezze dovrebbero essere
assolutamente revocate.
Per garantire la massima protezione della
popolazione, o meglio per ridurre al minimo la
sua esposizione, è essenziale disporre di
informazioni affidabili in tempo reale sulle
attività delle emissioni, sulla velocità e
direzione dei venti, sull'evoluzione
dell'attività dell'aria e dei depositi sul
suolo.
Se le informazioni sulla quantificazione delle
attività, delle concentrazioni e delle dosi non
sono pubblicate durante la fase di crisi, si
teme che dopo sarà molto difficile stabilire la
realtà dei livelli di esposizione.
http://www.criirad.org/actualites/dossier2011/japon/communique1403_japon.html
Diffusione italiana: RNA - Rete Nazionale
Antinucleare. Traduzione e redazione:
Fabienne Melmi - Angela Di Rito, Massimo Greco.
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ABRUZZO:
LE NUCLÉAIRE N'EST PAS UNE OPINION. (point):
Versione diffusa in francese da RNA International.
Documenti e diffusioni in
ordine cronologicamente recente.
RNA
inizia la campagna per cacciare la Prestigiacomo: Vattene
Abbiamo a che fare con la
MINISTRA Dell'Ambiente, posta lì... non a caso... ma come
Donna-Azienda. Essa infatti è parte Ben NOTA di interessi
Privati e di "FAMIGGHIA", non di poco conto. Rappresenta il
punto di incontro e scontro tra compromessi Industriali e
Finanziari in un settore dove il Marciume Lercio e Mafioso di
"chi fa impresa" (coloro che fanno saltare autostrade, chiese e
stazioni per affermare il proprio ricatto e controllo sulle
istituzioni politiche) conta piu' di ogni qualsiasi altra cosa.
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