Le dosi di
radioattività alle quali sono stati esposti già
50 lavoratori della centrale nucleare sono
sempre più elevate.
Degli 800 dipendenti della Tepco, la società che
gestisce la centrale di Fukushima, ne sarebbero
rimasti solo una cinquantina a tentare
disperatamente di ristabilire il controllo.
Un dipendente ha già trovato la morte, ed
altri undici sono rimasti feriti durante la
prima esplosione a Fukushima, lo scorso sabato.
E la preoccupazione cresce sempre più per le
esposizioni che subiscono questi lavoratori.
L'autorità di sicurezza nucleare francese (ASN)
dall'allarme di martedì:
"la radioprotezione dei lavoratori sul sito è
molto preoccupante, soprattutto per quanto
riguarda il livello di radiazioni nella sala di
controllo."
Ci sono dei residui radioattivi molto forti
all'interno delle strutture e gli operatori
coinvolti sono esposti a condizioni estreme", ha
dichiarato mercoledì André-Claude Lacoste,
durante un'audizione all'assemblea nazionale.
La soglia di esposizione consentita
moltiplicata per dodici.
In tempi normali un lavoratore del nucleare non
deve essere esposto a più di 20 millisieverts
/anno, secondo le norme internazionali. In
Francia, in un'operazione destinata a salvare
delle vite, questa soglia può essere aumentata a
300 mSv. Il governo giapponese ha deciso di
innalzare la soglia a 250 mSv.
Alla centrale di Fukushima, secondo il Criirad,
il laboratorio indipendente sulla radioattività,
i tassi misurati martedì dopo un'esplosione
hanno raggiunto 400 mSv /ora all'esterno del
reattore numero 3. Ed erano di 30 mSv/h tra i
reattori numeri 2 e 3, valori "già troppo
elevati", precisa il Criirad.
"Non si tratta più di deboli o debolissime dosi
d'irradiazione, con patologie che si manifestano
solamente dopo un tempo di latenza, (da parecchi
anni a parecchi decenni per i cancri per
esempio), ma di dosi di "alta radioattività",
informa il Criirad in un comunicato. Il
laboratorio enuncia le possibili conseguenze sul
corpo: "distruzione massiccia delle cellule che
può alterare il funzionamento di alcuni organi,
che addirittura possono essere mortali."
Nessuno sa chi sono questi 50 coraggiosi. Molto
probabilmente dei volontarii, sottolinea
André-Claude Lacoste. "In Francia l'aumento
della soglia di esposizione al di là dei 20 mSV/ora
è motivo di rottura del contratto di lavoro",
sottolinea Bruno Chareyron, responsabile del
laboratorio del Criirad. Come lavorano? "sono
regolati dalla rotazione, per limitare le
radiazioni", suppone lo scienziato.
Dosi "tossiche, addirittura eroiche"
Al di là del coraggio di questi lavoratori,
Bruno Chareyron parla di "sacrificio". Agnès
Buzyn, ematologo presso l'ospedale Necker e
presidente del consiglio di amministrazione
dell'istituto di radioprotezione e di sicurezza
nucleare, parla di dosi "tossiche, addirittura
eroiche"
Soprattutto perché conoscono i rischi.
Non era il caso dei più di 600.000 "liquidatori"
che le autorità sovietiche mandarono nei luoghi
della catastrofe di Tchernobyl nel 1986. Le
squadre di emergenza sono state esposte a dosi
di 5000 millisieverts.
Questo ha permesso di migliorare gli interventi?
"Le persone di Fukushima sono forse attrezzate
meglio dei sovietici che fabbricavano loro
stessi, con l'ascia, delle placche di piombo per
proteggersi", ricorda Wladimir Tchertkoff,
autore del documentario "Il Sacrificio" sui
liquidatori di Tchernobyl.
Ma questo giornalista svizzero, oggi in
pensione, ritiene che né il Giappone, né la
Francia, né nessun altro paese sia preparato a
far fronte a tali eventi.
"La menzogna è intrinseca all'industria
nucleare", dice innervosito. "Le persone non
sono informate, anche i vigili del fuoco del
rango più elevato, in Francia, non sanno niente,
anche se in caso di incidente sarebbero in prima
linea." (da ELODIE AUFFRAY)
http://www.liberation.fr/monde/01012325995-fortes-inquietudes-pour-les-liquidateurs-de-fukushima
Traduz. e diffusione in Italia per RNA: Fabienne
Melmi - Angela Di Rito
Immagine trasmessa il 16 marzo 2011 da
DigitalGlobe che mostra la centrale di Fukushima,
in Giappone. (AFP)