Disperato ricorso a "waterbombs"
dei giapponesi nel tentativo di raffreddare i
reattori di Fukushima.
17,000 cittadini
britannici potrebbero essere evacuati da Tokyo e
regioni a rischio, nelle prossime ore, in
un'operazione di emergenza del Ministero degli
Affari Esteri del Regno Unito.
In uno dei 4 reattori in
crisi, la piscina in cui erano immerse le barre
radioattive di combustibile esausto è
letteralmente all'"asciutto": il riscaldamento,
fuori da ogni controllo, ha mandato tutto in
ebollizione.
Il Giappone ha 48 ore per
evitare un'altra Chernobyl
L'Ufficio Britannico per
gli Affari Esteri offre voli gratis per mettere
in salvo i cittadini britannici da Tokio
È ressa all'areoporto di
Tokyo per fuggire dalla regione.
Anche la Francia invita i propri cittadini ad
abbandonare il Giappone affermando che "il
governo giapponese ha perso il controllo
essenziale" della situazione.
È stato predisposto il piano di evacuazione
d'emergenza riservato ai cittadini di
nazionalità britannica per abbandonare il
Giappone mentre monta dichiaratamente da parte
delle istituzioni inglesi la paura della
catastrofe nucleare. Migliaia di cittadini
britannici, la notte scorsa, sono stati
contattati ed invitati a lasciare Tokyo e tutte
le altre aree sotto minaccia di contaminazione
radioattiva.
L'Ufficio Per Gli Affari esteri del Regno Unito
sta noleggiando anche aerei supplementari per
assicurare a tutti i cittadini britannici la
possibilità di lasciare il paese su voli di
emergenza gratuti - migliaia di passeggeri
terrificati riempiono l'aeroporto di Tokio e
tentano di fuggire.
Tale iniziativa britannica avviene mentre le
autorità giapponesi sono ricorse a scaricare
acqua sui reattori in ebollizione della centrale
nucleare di Fukushima nell'ultimo disperato
tentativo di fermare una fusione catastrofica.
Esperti hanno avvertito che vi sarebbero 48 ore
per evitare un'altra Chernobyl.
Elicotteri militari giapponesi (Self-Defense
Forces) raccolgono acqua di mare dalla costa
Nord-est del Giappone per poi fare rotta a
riversarla sui reattori di Fukushima:
Il consiglio di fuggire era
già echeggiato dagli altri paesi in tutto il
mondo ed ha fatto seguito ad una riunione del
comitato "Cobra" riunito in via di emergenza per
discutere sulla minaccia di fusione nucleare,
sempre piu' probabile, all'impianto di Fukushima.
Erano già evidenti i sospetti che la crisi
all'impianto nucleare fosse classificabile come
il peggior disastro dopo Chernobyl e che le
autorità giapponesi hanno occultato
pubblicamente.
Due CH-47, gli elicotteri di Chinook, hanno
cominciato a scaricare acqua di mare sul
reattore danneggiato dell'Unità 3 a Fukushima
intorno alle 9.48 del mattino ora locale. Sempre
nella mattinata il ministro della Difesa
Ministro Toshifumi Kitazawa ha detto ai reporter
che i lavoratori (i "liquidatori"), in questa
fase di emergenza, non avevano altra alternativa
che provare ad intervenire con l'acqua prima che
fosse troppo tardi.
I mezzi aerei hanno scaricato almeno quattro
carichi di almeno 2mila galloni ciascuno, sul
reattore, sebbene molta dell'acqua è sembrata
essere dispersa nell'aria anche a causa del
forte vento.
Questa operazione disperata era finalizzata al
raffreddamento del reattore ed a tentare di
riempire d'acqua una piscina prosciugata,
dall'altissima temperatura, dove vi erano
immerse le barre di combustibile esausto. TEPCO,
l'azienda proprietaria dell'impianto nucleare,
ha ammesso che la piscina era stata prosciugata
dall'elevatissima temperatura.
Anche fonti ufficiali americane hanno sostenuto
che il prosciugamento della piscina contenente
le barre di combustibile esausto è stato causato
dalle elevatissime temperature causate dalle
numerose esplosioni determinando una vera e
propria "ebollizione" e di conseguenza un
livello "estremamente alto" di radiazioni.
Questo significa che le barre di combustibile
nucleare, in almeno due reattori, potrebbero
surriscaldare ulteriormente e di conseguenza
rilasciare ancora più radiazioni.
La situazione è talmente grave che, nella
migliore delle ipotesi, pur giungendo ad un
controllo della situazione..., potrebbero essere
necessari mesi per operazioni di raffreddamento
di queste barre di combustibile altamente
radioattivo.
Nelle foto - Esodo:
Residenti preoccupati aspettano di accedere agli
Uffici di Immigrazione del Giappone a Tokyo
fuggendo dalla città in seguito al terremoto e
per paura di una catastrofe nucleare. Gli
"stranieri" hanno invece bisogno di un visto di
re-ingresso se hanno in progetto di rientrare
nel Paese.
Intanto squadre di
specialisti (che operano a rischio di vita in
queste situazioni di emergenza) stanno lottando
contro il tempo per mantenere un
approvvigionamento continuo di acqua da
immettere nelle piscine ma con mezzi anomali e
di emergenza.... infatti gli impianti ordinari
destinati al raffreddamento ed alla stessa
iniezione di acqua sono tutti inutilizzabili e
danneggiati.
"Non siamo stati in grado di
rilevare qualsiasi dato recente per la
ricognizione delle piscine di combustibile
esausto. Non abbiamo dati precisi o recenti sui
livelli dell'acqua acqua, le temperature,
nessuna informazione recente", ha affermato un
ufficiale. Ci sono anche sforzi frenetici volti
a ripristinare un sistema idraulico di pompaggio
d'acqua dall'esterno che è stato danneggiato
dallo tsunami venerdì scorso. Le squadre
tecniche stanno lottando per tenere un
approvvigionamento continuo di acqua da
immettere nelle piscine ed altri ufficiali, la
notte scorsa, hanno ammesso che molta
dell'attrezzatura che controlla l'impianto
nucleare è fuori uso ed è inutilizzabile per
esaminare la situazione.
Il Segretario di Stato Yukio
Edano ha detto che oltre ai tentativi di
riversare acqua attraverso l'uso di elicotteri,
unità speciali di polizia stanno utilizzando i
cannoni ad acqua (" esattamente gli stessi che
normalmente vengono utilizzati per reprimere i
ribelli") - sulla piscina dell'Unità 4. I
cannoni ad acqua sono ad alta-pressione e
permetterebbero ai lavoratori delle squadre di
emergenza di operare a distanza maggiore.
Intanto un esperto francese
avrebbe avvertito che le sorti dell'impianto di
Fukushima sono ormai a poche ore dal disastro.
Thierry Charles dell'Institute for Radiological
Protection and Nuclear Safety ha dichiarato al
Daily Telegraph: 'Le prossime 48 ore saranno
decisive. Io sono pessimista perché, sin da
domenica, vedo che pressocché nessuno dei
tentativi di trovare delle soluzioni ha
funzionato.'
Fonte:
Associated Newspapers - Daily Mail UK -
Traduzione italiana: RNA
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