Fukushima: un documento interno ad AREVA
dimostra tutto il cinismo degli industriali.
Comunicato stampa
Anne Lauvergeon, il n°1 di AREVA, si trova
attualmente in Giappone per "portare l'aiuto e
l'esperienza di AREVA" nella gestione della
catastrofe di Fukushima. In questa occasione ,
la Rete "Sortir du nucléaire" rende pubblico un
documento interno ad AREVA che dimostra che,
lungi dal preoccuparsi, realmente, della sorte
dei giapponesi, l'industriale si preoccupa
innanzitutto degli impatti eventuali della
catastrofe di Fukushima sulla costruzione di
nuove centrali nucleari... e dunque sulla
mera cifra dell'affare.
Il viaggio di Anne Lauvergeon, parallelo
a quello di Nicolas Sarkozy, rileva una
strategia di comunicazione da parte del paese
leader sul mercato nucleare mondiale. Si tratta
di strumentalizzare la catastrofe di Fukushima
per valorizzare le tecnologie nucleari di AREVA,
sotto la copertura di portare a Tepco un aiuto
perlomeno ipotetico.
La Rete "Sortir du nucléaire" denuncia il
cinismo dimostrato da AREVA mentre la
popolazione giapponese soffre delle conseguenze
drammatiche della catastrofe nucleare di
Fukushima.
Consultate il documento interno di AREVA, (in
inglese), intitolato « Impact of Fukushima
event on nuclear power sector » in data del
25 marzo 2011 cliccando qui:
http://groupes.sortirdunucleaire.org/alerte-japon/DocinterneAREVA-25Mars2011.pdf
Piu' sotto due dei brani più significativi di
questo documento:
ESTRATTI DI QUESTO DOCUMENTO INTERNO AREVA:
Pagina 4:
Principali effetti attesi dopo l'evento di
Fukushima nel settore elettro-nucleare
• la maggior parte dei paesi impegnati nel
nucleare o in un programma di costruzione hanno
avuto delle reazioni piuttosto razionali in
seguito all'evento di Fukushima:
- L'energia nucleare è necessaria
- Non si fa surf su un'onda emozionale
- Dalla crisi giapponese devono essere tratte
delle lezioni
• la maggior parte dei paesi hanno annunciato
dei controlli della sicurezza delle loro
installazioni nucleari esistenti:
- Per quattordici paesi europei, questi
controlli includeranno degli auditing
• Alcuni paesi hanno già annunciato che
rivedranno i loro standard di sicurezza
• Solo la Germania ha annunciato subito delle
misure più rigorose riguardo alle loro
installazioni (chiusura temporanea delle sette
centrali più vecchie) moratoria di tre mesi
sull'allungamento della loro durata di vita.
• Le nuove costruzioni, particolarmente quelle
con le date di entrata in servizio commerciale,
le più vicine, potranno essere rimandate per
tenere conto di standard di sicurezza e di
procedure di autorizzazione modificata.
• non è tuttavia il caso - all'infuori dal
Giappone - di annullare un qualsiasi programma
di costruzione, o di fermare le costruzioni
in corso.
Nel Rapporto di
AREVA si analizza poi anche la situazione, caso
per caso, di tutti i Paesi
direttamente coinvolti nelle proprie
relazioni commerciali, con attenzione alle
reazioni governative successivamente a Fukushima,
alla situazione rispetto all'opinione pubblica
ed al "senso" di eventuali "moratorie".
Non manca la scheda relativa all'Italia dove
sono focalizzate n. 2 "significative reazioni":
"Il decreto che
ritarda le nuove installazioni (nuove
costruzioni ed impianti per le scorie) è stato
approvato. Il referendum confermato per le date
del 12 e 13 giugno e la nuova strategia nucleare
rinviata di 24 mesi" (25 marzo).
Viene poi evidenziata una dichiarazione del
ministro Romani:
" Al Consiglio
dei Ministri di domani, pubblicheremo una
dichiarazione
per la moratoria (sospensione) di un anno in
merito alle decisioni e alle attività
sull'identificazione dei siti per i nuovi
impianti e reattori."
Secondo "Quotidiano Energia", la "moratoria"
escluderà le attività per l'identificazione dei
siti di stoccaggio delle scorie nucleari.
Redaz. in Italiano x RNA:
Fabienne Melmi - Massimo Greco
Comunicato
di Sortir Du Nucléaire:
http://www.sortirdunucleaire.org/actualites/communiques/affiche.php?aff=781