Ippolito divenne il protagonista del
programma pubblico che mise in cantiere
i grandi progetti delle nuove centrali
elettronucleari di Trino Vercellese,
Garigliano e Latina.
Nell'agosto del 1963 indiscrezioni
giornalistiche sollevano dubbi sulla
correttezza dell'operato di Ippolito
all'amministrazione del Comitato
nazionale energia nucleare.
Complottismo? Dossieraggi a mezzo di
campagne di stampa?
Guerra di Lobby del petrolio che si
contrappongono alle borghesie europee?
Sicuramente.
Ma a RNA NON interessa schierarsi dalla
parte di un marciume o dell'altro.
Quello che contano sono i fatti, i ruoli
e le complicità in una
tecnologia-disastro, criminale e
stragista.
Sta di fatto che nei mesi seguenti viene
avviata una indagine ministeriale e si
occupa della questione Giovanni Leone,
che anni dopo diventerà Presidente della
Repubblica. Il 3 marzo 1964 viene
arrestato per presunte irregolarità
amministrative del CNEN.
Ne segue un processo discusso, molto
sentito dall'opinione pubblica e dalla
stampa di allora, che culmina con la
condanna di Ippolito a 11 anni di
carcere.
È il famoso "Caso Ippolito".
Dopo avere trascorso due anni di
prigione, riceve la grazia dall'allora
Presidente della Repubblica Giuseppe
Saragat (PSDI), mentre nel frattempo il
programma nucleare viene recuperato da
ENEL, terminata la nazionalizzazione
elettrica nel 1963.
Dopo questa "avventura" egli si dedica
alla promozione della cultura
scientifica e tecnologica "contro le
manipolazioni demagogiche di poteri
politici ed economici" - ovvero -
scatenerà a sua volta i SUOI
dossier...e...nel 1979 viene eletto
deputato al Parlamento Europeo nelle
liste del PCI di Berlinguer...
Questa la cronologia in sintesi.
Vi era un rapporto preciso (oppure no)
fra la battaglia contro Felice Ippolito
e il CNEN e l’elezione il 28 dicembre
del 1964 di Giuseppe Saragat alla
presidenza della Repubblica?
Non dimentichiamo che quest'ultimo
chiese espressamente la convergenza sul
suo nome “dei voti di tutti i partiti
democratici e antifascisti” dando in
questo modo soddisfazione al P.C.I. che
esigeva una richiesta esplicita dei
propri voti.
Senza i suffragi dei sedicenti
"comunisti", infatti Saragat, non
avrebbe raggiunto il quorum, per la
persistenza di un numero consistente di
dissidenti nella D.C..
Cosa c'entrava Felice IPPOLITO col
PCI di Berlinguer che lo portò a
Strasburgo nel 1979?
Sergio Romano (uno dei piu'
grandi occultatori o dispensatori col
contagoccia +IVA di verità storiche...)
attraverso il Corriere della Sera
annacqua ed elude, ma allo stesso tempo
butta dei sassi nel lago pubblicando la
testimonianza di Vittorio A. Farinelli:
"Pochi oggi sanno che già agli inizi
degli anni Sessanta eravamo all'
avanguardia nel ricorso al nucleare per
la produzione di energia elettrica, ciò
grazie al professor Felice Ippolito,
eletto deputato nelle liste del Pci.
L' iniziativa fu stroncata mediante l'
utilizzazione - per la prima volta nella
storia repubblicana - dello strumento
giudiziario. Allora furono i
democristiani. Chi di spada ferisce...
Vittorio A. Farinelli"
Al che, nel delirio
nuclear-aziendalista, Romano nella
sua risposta, da amico e personale
conoscente dell'Ippolito
dall'autorevolezza del Corriere della
Sera afferma:
"È probabile che i democristiani, come
lei scrive, abbiano avuto le loro
responsabilità, ma anche Giuseppe
Saragat, leader dei social-democratici,
temeva che Ippolito facesse del Cnen ciò
che Enrico Mattei aveva fatto dell' Agip
e diventasse un altro dittatore occulto
della politica italiana. Si accorse
probabilmente di avere commesso un
errore e lo graziò dopo la sua elezione
alla presidenza della Repubblica.
Ma il danno, ormai, era difficilmente
riparabile.
Il processo di Felice Ippolito aveva
tolto di mezzo l'uomo che era riuscito a
fare dell'Italia, con le centrali del
Garigliano e di Latina, il terzo
produttore mondiale di energia nucleare.
Quando andò a Strasburgo, Ippolito cercò
di rendere all' Europa il servizio che
non aveva potuto rendere al suo Paese.
Ma erano gli anni in cui l'energia
nucleare stava diventando la bestia nera
dei movimenti ecologisti; e Ippolito non
poté fare nulla per impedire che il
referendum del 1987, pochi mesi dopo il
disastro di Cernobyl, seppellisse le
speranze e le ambizioni del nucleare
italiano."
Per poi in conclusione delirare sul
futuro del Nucleare italiano in modo
capzioso e tronfio di sicurezza
acquisita:
"Delle centrali che verranno costruite
dopo questo lungo purgatorio del
nucleare italiano, la prima dovrebbe
essere dedicata a Ippolito, la seconda a
Silvestri."
(28 febbraio 2009) - Corriere della Sera
Quindi una figura osannata dalle piu'
eminenti voci del Potere Economico
Italiano, di lui sul web troverete solo
santificazioni (per la verità piu' a
destra che a sinistra...) con deliri dei
nuclearisti da tastiera che ne esaltano
la paternità di Trino e Garigliano...
del disastro di Saluggia... o delle
cicatrici inferte per sempre a quei
territori non se ne curano mai certo
loro.....
Magari scenderanno in campo anche
UFOLOGI e Complottisti a difenderlo.
Come già EVIDENZIATO prima in merito
alla condanna ad 11 anni per corruzione
e chissà cos'altro, ammesso che vi sia
stata una delle tante guerre economiche
fra Lobby, per essersi fatto fregare NON
era certamente un "santo": dal momento
che fu graziato da uno come Saragat....
Ma, come già appuntato prima, ad RNA NON
interessa schierarsi nelle guerre di
Mafia (o di "lobby"... che siano) a noi
il personaggio si qualifica per la sua
funzione... ed anche per le grandi
idiozie che affermava in pubblico:
Clusone, 1981. Convegno sul problema
dell'apertura di una miniera di Uranio a
Novazza. Gli antinucleari (che all'epocaerano
meno del 5% degli italiani o delle forze
politiche che li rappresentavano)
vennnero tenuti fuori.
Entra nella sala una delegazione.
Parla don Osvaldo Belottì, anome dei
parroci dell'Alta Valle Seriana: contro
l'apertura della miniera e a favore di
uno sviluppo turistico e occupazionale
compatibile della zona.Il deputato
europeo Felice Ippolito del Pci prese
successivamente la parola: "voi
antinucleari alimentate il
terrorismo...".
Non c'è che dire:
Era proprio un... "Fedele alla Linea"...
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