La sfiducia dell’opinione pubblica
riguardante l'utilizzazione del nucleare
per la produzione di energia in ambito
civile ebbe sensibilmente inizio dopo un
grave incidente occorso nel 1979 presso
la centrale nucleare “Three Miles
Island” in Pennsylvania - Stati Uniti.
Nel 1981 si ha l'approvazione del PEN
- Piano energetico Nazionale. Il PCI vi
votò a favore e contribuì anche alla sua
scrittura attraverso emendamenti che
furono accolti dalla maggioranza
democristiana. D'altra parte la
partecipazione compromissoria
all'interno delle Partecipazioni Statali
era un dato di fatto consolidato da
tempo. Il Percorso fu tortuoso anche a
causa delle numerose modifiche
intercorse nell'arco di 12 mesi e
decreti e puntava a rilanciare ANCHE il
carbone e per via di una manovra
aggiuntiva che trovò compimento solo
nella notte del 22 Dicembre.
Nella "SEDUTA DEL 18 DICEMBRE 1981"
Il deputato radicale Alessandro Tessari
rivelò numerose operazioni che
spiegavano il ricorso a decreti per un
notevole stanziamento da approvare.
Leggete bene questa parte del resoconto
stenografico della Camera dei
Deputati... perché vi aiuta a capire
cosa fu tutto quello che si muoveva
attorno al carrozzone ENEL ed il perché
di determinati equilibri che si
romperanno attorno al referendum del
1987 e che affronteremo nei prossimi
capitoli sugli Anni '80.
[
http://legislature.camera.it/_dati/leg08/lavori/stenografici/sed0429/sed0429.pdf
]
Disegno di legge (Discussione) : S.
1618. - Conversione in legge del decreto
- legge 30 ottobre 1981, n. 609, recante
modificazioni al regime fiscale di
alcuni prodotti petroliferi e
conferimento al fondo di dotazione
dell'ENEL. Modifica alla legge 11 maggio
1981, n. 213 (approvato dal Senato)
(3002).
TESSARI
Volge al termine non solo la settimana,
ma anche una sessione importante;
nell'imminenza delle feste natalizie, si
è più disinvolti nel concedere al
Governo la possibilità di arraffare
provvediment i molto discutibili.
Si è disposti (colpevolmente, da parte
di chi ammette questo andazzo) anche a
tollerare il metodo scorretto dello
strumento usato dal Governo.
Non credo servano molte parole per
dimostrare la scorrettezza del ricorso
al decreto-legge, caro rappresentante
del Governo: non si nascondono 8.000
miliardi di un decreto-legge per il
fondo d i dotazione dell'ENEL!
Sono mesi che i partiti politici qui
rappresentati chiedono di discutere la
situazione amministrativa, finanziaria e
patrimoniale dell'ENEL, ma non ne
trovate il tempo!
Non avete tempo nemmeno per un progetto
di legge ordinaria per il
rifinanziamento del fondo di dotazione
decennale dell'ENEL :
volete strappare 8.000 miliardi,
praticamente senza discussione alcuna!
E scorretto, è intollerabile da
parte del Governo, che in realtà
continua ad usare questo grand e
carrozzone che è l'ENEL, in maniera ben
disinvolta.
Illustrato l'articolo 3 con il regalo di
8.130 miliardi all'ENEL, il relatore ha
proseguito il suo intervento e mi
consentirà di ricamarvi sopra qualche
cattiveria :
probabilmente glielo hanno preparato
i funzionari dell'ENEL, perché è
chiaro che egli ha letto ciò che l'ENEL
voleva che qua dentro si dicesse! Non ha
detto ciò che egli pensava sul piano
energetico e sulla politica dell'ENEL,
anche perché in Commissione non lo
abbiamo mai sentito sollevare quella che
è la vera questione da cui poi si può
giungere fino al finanziamento dell
'ente.
Il collega Abete ha detto che questi
miliardi servono per dare attuazione al
piano energetico nazionale;
ha fatto finta di credere — dico questo
perché sono convinto che egli è
intelligente — alle bugie che ha letto e
cioè che questi miliardi servono a dare
corpo al piano energetico nazionale.
In questo piano sono contenute delle
enunciazioni gratuite ed esso non è
impegnativo per il Parlamento; è infatti
un documento elaborato dal Governo e dal
CIPE che dovrà però trovare un seguito
nelle leggi di attuazione.
Noi vi attenderemo allorquando queste
leggi saranno emanate e non vi lasceremo
certamente la vita tranquilla.
Perché dico questo? Perché non si può
nascondere la verità all'opinione
pubblica, male informata dall'ente che
beneficia degli ottomila miliardi.
Perché dico che l'opinione pubblica è
male informata?
Perché milioni e milioni di italiani,
che ricevono trimestralmente la bolletta
della luce, sono venuti in possesso di
uno strano messaggio firmato dall'ENEL.
In esso è scritto:
"caro abbonato, ti domanderai perché
la bolletta è aumentata, e la risposta
sta nel fatto che il Parlamento non ha
approvato la legge n. 2383."
Questa legge per l'utente non ha alcun
significato: e magari nel prossimo
messaggio si dirà che è colpa dei
radicali se tale legge non viene
approvata . Si fa poi capire
subdolamente — perché in questo gli
amici che governano e dirigono l'ENEL
sono maestri — all'utente che per questa
volta la bolletta è alta ma in un
prossimo futuro, quando si saranno
costruite le centrali nucleari, la
bolletta diminuirà:
questo si è fatto intendere all'utente
italiano!
Ciò rappresenta un'autentica
barzelletta.
L'ENEL non è autorizzato a fare tutto
ciò; noi abbiamo chiesto le dimissioni
del presidente Corbellini, perché non
può essere consentito alla
concessionaria pubblica di fare, con il
denaro pubblico, la propaganda al
Governo od a certe parti del Parlamento.
L'ENEL rispetti le leggi approvate dal
Parlamento e non scenda in campo, mentre
un progetto di legge è in discussione,
per sollecitare una o l'altra soluzione,
salvo che non si voglia dire apertamente
che l'ENEL è cosa del ministro Marcora,
della maggioranza nella logica di «cosa
nostra» che sembra essere molto popolare
in questo Parlamento.
Quando si erogano ottomila miliardi
all'ENEL senza discutere, si è in
presenza di «cosa nostra»: si è in
presenza di una rapina.
[MORO, Sottosegretario di Stato per le
finanze: Ottomila miliardi dilazionati
in 10 anni!].
TESSARI
Alessandro.
Certo. Diceva il collega Abete di
installare delle centrali; ma quali
centrali? Nella discussione svoltasi in
Commissione — vi siete vergognati di
portarla in aula e l'avete confinata nel
chiuso della Commissione; avevate
infatti paura che si desse troppa
pubblicità a quello che si diceva — si è
detto che il ministro Marcora
giustificava sei centrali nucleari — due
a Montalto e quattro in progettazione —
perché nel decennio appena iniziato
prevedeva un tasso di sviluppo economico
del paese pari al 3,5 per cento.
Questo tasso di sviluppo previsto e
programmato comportava un fabbisogno
energetico che poteva essere soddisfatto
con la realizzazione di sei centrali
nucleari.
Quando abbiamo saputo che il ministro,
autorizzato a fare programmazioni e
previsioni, è il ministro La Malfa, e
che questo ministro fa tutt'altre
previsioni per lo sviluppo di questo
decennio (parla infatti di uno sviluppo
dello 0,5 o dell'1 per cento, e di
fronte alle dichiarazioni di Marcora ha
detto che queste sono gene - rose
utopie) noi vorremo sapere dal Governo —
ma temo che l'amico Moro non sia in
grado di sciogliere questo nodo — quale
dei due ministri racconta le bugie: La
Malfa o Marcora.
Se l'ipotesi di sviluppo è quella di
La Malfa, non ha senso costruire sei
centrali nucleari, poiché non serviranno
molto probabilmente.
Per fare una battuta, se le
costruiamo con la logica con cui abbiamo
costruito e gestito le centrali di
Caorso e del Garigliano, cioè centrali
che stanno più chiuse che aperte (ed
ogni giorno di chiusura costa all'ENEL
circa 800 milioni) allora si capisce che
il fondo di dotazione servirà a pagare i
fallimenti gestionali dell'ENEL.
Pertanto il ministro ed il Governo nel
suo insieme non hanno saputo spiegare
perché nel piano energetico si
ipotizzavano sei centrali nucleari ; non
solo, ma nel settore specifico del
nucleare, vi è un altro ente che ha
chiesto tremila miliardi e che ancora
non li ha avuti.
Ciò non certo grazie all'opposizione
possente dei grossi partiti in questo
Parlamento, ma per la puntigliosa
opposizione ha detto che tremila
miliardi ad un ente come il CNEN, che
non ha presentato un credibile piano di
lavori, non possono essere concessi; non
si vara un piano nucleare come quello
del CNEN (ecco perché, collega Abete,
non credo che tu creda alle cos e che
hai letto) dove si seguono reattori come
il CIRENE, il Superphoenix ed il PEC con
quel tipo di strutture, mezzi e
disponibilità, nonché con quelle da
parte del paese . Cerchiamo di essere
più realisti:
noi siamo convinti che non è
realizzabile nel suo complesso il piano
energetico.
Per questo questi ottomila miliardi
— che oggi ci viene chiesto di dare all
'ENEL — ci sembrano buttati dalla
finestra ; e questo non perché non
riconosciamo che l'ENEL abbia sacrosante
esigenze economiche, anche urgenti, ma
perché il tutto viene strappato con una
campagna scandalistica del tutto falsa.
Non basta che il ministro Marcora, un
giorno sì e l'altro anche, dichiari ai
giornali che siamo sull'orlo del
baratro, per essere poi smentito dal
ministro Andreatta o dal ministro La
Malfa, poiché questa è esibizione
scenica, così come lo sono le
dichiarazioni del presidente dell'ENEL
Corbellini, il quale dichiara di non
riuscire a pagare i fornitori, ragione
per la quale dovrà mettere sul
lastrico... (Commenti del
sottosegretario di Stato per le finanze,
Moro).
Caro Moro, se fosse così sul
lastrico, non avrebbe chiesto 23 milioni
di aumento del suo stipendio personale,
proprio nel momento in cui non riusciva
a pagare i fornitori.
Anche queste inopportunità sarebbe bene
venissero evitate nei momenti in cui ci
si strappano i cappelli e le vesti per
presentarsi al paese come bisognosi di
8130 miliardi «natalizi» che il Governo
sollecita con questo provvedimento.
Corbellini deve venire in Parlamento ;
il Parlamento deve aprire una discussion
e sullo stato complessivo dell'ENEL.
Solo dopo potremo fare il piano
pluriennale ed adeguare il fondo di
dotazione ad un piano realistico che
rivisiti la struttura dell'ente.
Ma noi non riteniamo possa essere
assolto fino a questo momento.
Quindi è scandaloso il metodo con cui
venite a proporre di erogare 8130
miliardi con un decreto-legge ; lo stato
debitorio e le disfunzioni dell 'ENEL
non sono una delle calamità previste
dall'articolo 77 della Costituzione,
caro Moro!
Non è quella la sede!
Quindi perché ancora una volta avete
fatto ricorso allo strumento del
decreto-legge?
Quando avete modificato il regolamento
della Camera, avete blaterato che
finalmente si sarebbe posto un freno
alla produzione forsennata di
decreti-legge da parte del Governo, vist
o che l'opposizione radicale sarebbe
stata messa a tacere.
Avete messo il bavaglio ai radicali,
avete impedito gli ostruzionismi, però
continuate a produrre decreti, anche
quando non è necessario.
[MORO, Sottosegretario di Stato per le
finanze. Per la parte fiscale
permetterai...]
TESSARI ALESSANDRO. Infatti sto
contestando di aver inserito nel decreto
- legge l'articolo 3 che riguarda
l'ENEL. La parte fiscale, invece, si
commenta da sola e lo stesso relatore
era piuttosto imbarazzato quando doveva
giustificare che i maggiori introiti
derivanti dall'applicazione di questo
provvedimento sono riservati allo Stato:
voleva pure spiegare che questo, forse,
metterà un po' in crisi il settore
automobilistico, che è già abbastanza in
crisi.
Ma ormai siete voi a dare la spiegazione
con questo modo di procedere:
voi rapinate dei soldi con queste
misure, senza che ci sia un aumento dei
prodotti petroliferi tale da
giustificare questi aumenti fiscali.
Ma dite che questi aumenti poi vanno
nelle casse dello Stato:
bontà loro che il ministro Marcora, o il
ministro delle finanze, o il Presidente
del Consiglio non li mettono nelle loro
tasche!
Vanno nelle casse dello Stato, da cui
poi la FIAT o l'Alfa attingeranno, sotto
forma di cassa integrazione, quando
dovranno registrare ulteriori difficoltà
per il settore delle auto!
Questa è la logica perversa che ormai
avete assunto come modello del vostro
operare. E certo dunque che non si
può auspicare, pur senza favorire altri
disegni, lunga vita a questo Governo,
che continua a raccogliere il peggio
della tradizione trentennale dei governi
nazionali e cioè la mancanza di
programmazione, la mancanza di un
raccordo fra il momento in cui si
aumenta l'imposizione fiscale e
l'organizzazione degli interventi nei
settori che di riflesso verranno
colpiti, il perpetuarsi della politica
forsennata di buttare miliardi senza
voler discutere sulle strutture di un
ente, come l'ENEL, facendo credere —
come ha fatto anche il collega Abete —
che il prezzo del chilovattora calerà e
che la bolletta della luce, quando sarà
stato realizzato il piano generale delle
illusioni di Marcora, ci verrà
praticamente regalata.
Siccome riteniamo che tutto questo non è
vero, perché i paesi che hanno avviato
un serio programma nucleare ci hanno
detto che l'energia elettrica prodotta
dalle centrali nucleari non costa una
lira di meno ...
CERRINA FERONI . Il solito Giappone!
TESSARI ALESSANDRO. Sì, il solito
Giappone, il quale ci ha dimostrato che
quell'energia non costa di meno, se si
vuole procedere al piano nucleare in
maniera seria e non come lo facciamo
noi, «all'italiana», con centrali che
chiudono a giorni alterni! Lì le
centrali funzionano anche quando c'è il
terremoto, perché nel giorno della
nostra visita vi è stato un terremoto e
loro hanno costruito una centrale a
prova di terremoto!
Evidentemente questo costa e, nel costo
complessivo, vorrei sapere dal collega
Abete, se siano state anche calcolate le
tangenti che paghiamo ai comuni perché
ospitino le centrali nucleari.
Infatti il «bel» pacchetto del PEN
(piano energetico nazionale) non può
essere realizzato, perché le popolazioni
delle località in cui il Governo ha
intenzione di costruire le centrali
nucleari hanno qualche diffidenza, forse
perché conoscono la disinvoltura con cui
si costruiscono le centrali, non solo
quelle nucleari.
La risposta del Governo è la
peggiore, la più scorretta, perché tende
a comprare, a corrompere sindaci e
comuni:
interi consigli comunali, che si fann o
comprare a suon di miliardi! E siccome
ci si vergogna di questi provvedimenti,
li si è nascosti in una legge che si
intitola:
«Risparmio energetico e fonti
rinnovabili».
Così tutti vedono il sole, la geotermia
e tutte queste belle cose, ma, nascosto
tra le pieghe, c'è questo purulento
articolo 17, con cui si danno miliardi —
decine, centinaia saranno alla fine
miliardi! — ai comuni per il disagio di
vedersi installata una centrale
nucleare.
Da mesi stiamo facendo battaglia su
questo:
per impedire che questo scandalo passi,
legittimando la corruzione di Stato.
L'altro elemento ridicolo e scandaloso
contenuto nel piano energetico nazionale
citato dal collega Abete, riguarda
l'altra ipotesi del carbone.
Sappiamo che l'Italia non può attuare la
riconversione nel senso del carbone,
secondo le indicazioni previste dal
piano energetico, perché non siamo
attrezzati a livello di strutture
ferroviarie e di sistema di rete
distributiva.
Già adesso, prima ancora che si avvi
un piano per rendere possibile
l'utilizzo del carbone, ci sono i comuni
che pensano di poter utilizzare il
famoso articolo 17 per farsi pagare la
tangente per il disagio che subiranno
con l'attraversamento dei convogli che
porteranno il materiale alle centrali di
destinazione.
E questa logica perversa che ormai
caratterizza questo Governo, che prima
se ne va, meglio è, credo, per tutto il
paese.
Noi siamo convinti che in questo settor
e delicato non si possa rinviare la
soluzione.
Siamo stati i primi a dimostrare
disponibilità, volontà di confrontarci,
volontà di discutere per trovare
soluzioni realistiche e credibili, ma
nel rispetto della legge, non nel
raggiro della stessa, come viene
prospettato con questi provvedimenti.
Ho concluso, signor Presidente, signor
rappresentante del Governo .
Noi non sappiamo se questo decreto-legge
sarà convertito in legge.
Per quanto ci riguarda, vorremmo
auspicare che tutti coloro che rilevano
la mostruosa presenza di questo articolo
3, relativo al regalo di 8 mila miliardi
all 'ENEL per decreto-legge, vogliano
prendere l'iniziativa, martedì prossimo
(visto che avremo soltanto uno o due
giorni di lavori parlamentari prima
della pausa natalizia), di non fare
questo regalo all'ENEL, ma di farne uno
alla democrazia italiana, insegnando al
Governo come si fanno le leggi e
chiedendo al Governo di ritirare questo
articolo e di introdurre il contenuto
nell'ambito di un disegno di legge che
consenta al Parlamento di discutere, a
proposito dell'ENEL, su tutto ciò su cui
il Parlamento ha diritto di discutere e
su cui ha chiesto da tempo di poter
discutere .
Noi ci muoviamo in questo senso.
Vorremmo sperare (e questo è l'augurio
che rivolgo soprattutto ai compagni
comunisti, ai compagni del PDUP e a
quanti hanno espresso perplessità anche
da altri settori su questo inserimento
dell'articolo 3) che si possa, tutti
insieme, presentare degli emendamenti
per modificare questa scandalosa e
disinvolta operazione del Governo .
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Ecco come era composto il Consiglio di
Amministrazione di ENEL tra il 1981 ed
il 1986
ENEL Consiglio di Amministrazione
(1981-86) (8 consiglieri + presidente)
Presidente: Corbellini (Dc),
designato da Prodi - Vicepresidente:
Inghilesi (Psi), designato da De
Michelis -Consigliere: Bitetto
(Psi), designato da Craxi - Consigliere:
Lizzeri (Psi), designato da Donat
Cattin - Consigliere: Fittipaldi
(Psi), designato da Antonio Gava -
Consigliere: Maschiella (Pci),
designato dal Partito -Consigliere:
Faletti (Pri), designato da Gunnella
- Consigliere: Caffarena (Pli),
designato da Altissimo - Consigliere:
Averardi (Psdi), designato da Longo
★ RNA È l'UNICA realtà che coniuga
resistenza ambientalista Contro le
produttività NOCIVE con la messa in
discussione del modello di produzione
borghese e dei rapporti di forza
Capitale-Salario. ★ Dal 24 Settembre
2009: Questo è il taglio e la
motivazione RIGIDA e COERENTE che
DETERMINA ogni nostra "AZIONE", scelta
di Priorità, pubblicazione,
"condivisione" o presa di posizione.
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