Il "NUCLEARE BERLINGUERIANO" - Vol. 7 - Anni '80 - La centrale "di sinistra".

TORINO - E' nata tra le cariche della polizia la prima centrale nucleare di sinistra, in una fredda giornata di gennaio che la giunta della Regione Piemonte (Pci-Psi-Psdi) non dimenticherà facilmente.

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TRA POLEMICHE, FISCHI E PESTAGGI IL SI' ALLA CENTRALE IN PIEMONTE

[Fonte: Repubblica — 05 gennaio 1985 pagina 7 sezione: INCHIESTE]

 

Dopo un tormentato dibattito, non privo di sorprese per le insospettabili defezioni, ha votato a favore la maggioranza dei consiglieri, mentre si sono espressi contro e si sono astenuti una decina di diversa estrazione politica.


Torino – 6 Dicembre 1984 – Momento del corteo studentesco antinucleare. Lo striscione gigantesco dell’ARPIA (Associazione radicale per l’informazione alternativa, dissidente, espulsa dal PR poi nel 1986) recava la digitura: “Se Passa il Nucleare PASSA la tangente - Diciamo NO all'energia Padrona". Alle spalle lo striscione trasparente del Circolo Guernica della LCR (Lega Comunista Rivoluzionaria) - Foto Gino Conti.

Ma i numeri dicono poco, ciò che conta è che la centrale di Trino Vercellese sarà costruita anche contro la volontà delle popolazioni di quelle aree che dovranno ospitarla.

Che vi fossero forti dissensi lo si sapeva da tempo, ma quanto è accaduto ieri mattina forse neppure gli amministratori regionali più sensibili agli umori dell' opposizione l' avevano messo in conto.

Torino, Gennaio 1985 – Inizio del corteo studentesco antinucleare. Di spalle… Gianni Vernetti (divenuto poi capo gabinetto del governo Prodi…) chiede a Prometheo Ownerless (oggi “No Nukes” su FB, autore di questa nota) di rimuovere lo striscione dell’ARPIA dalla testa del corteo

Diversamente avrebbero evitato di affrontare a quattro mesi dalla scadenza elettorale la decisione su una scelta che altre regioni italiane hanno accantonato e non soltanto per puro calcolo elettoralistico.

Anche in questo caso il Piemonte ha voluto fare da battistrada su un terreno carico di difficoltà ed ha cominciato a pagare il prezzo di una lacerazione che ha attraversato orizzontalmente quasi tutte le forze politiche.

Già nella notte alcune centinaia di persone avevano sfidato i rigori di un inverno tra i più inclementi degli ultimi vent' anni per organizzare un sit-in di protesta davanti alla sede dell' assemblea regionale, nella centralissima via Alfieri.

Torino – 6 Dicembre 1984 – manifestazione presidio di fronte al Consiglio regionale. Il corteo studentesco si è concluso.
Nella foto a sinistra in alto. Torino, 6 Dicembre 1984 – Inizio del corteo studentesco antinucleare. Di spalle… Gianni Vernetti (divenuto poi capo gabinetto del governo Prodi…) chiede inutilmente a Prometheo Ownerless (oggi tra i promotori di RNA) di rimuovere lo striscione dell’ARPIA dalla testa del corteo.
 

 

 

 

 

Ecologisti, verdi, comitato per il controllo delle scelte energetiche, coltivatori diretti del vercellese, risieri, ex-militanti Pdup, Dp, ex-Lotta Continua, dissidenti comunisti e socialisti: tutti avevano trascorso la notte sotto decine di manifesti e striscioni di protesta contro l'insediamento nucleare.

"Oggi le risaie, domani il deserto", "La giunta è come un ravanello, rossa di fuori e bianca nel cervello".

Era questo il tenore del dissenso scritto e nulla faceva temere il peggio che invece si è verificato nelle prime ore del mattino.

     
Presidio alla Regione Piemonte. Si Passa al Blocco stradale. Mentre la giunta Regionale del PCI vara la il provvedimento FILO NUCLEARE. [Foto Gino Conti]

Verso le sette e trenta gli ingressi di Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale, sono stati transennati mentre folti cordoni di polizia e carabinieri tenevano sotto controllo le strade di accesso.

A quel punto i contestatori della centrale erano alcune centinaia: seduti, tranquilli, cantavano canzoni pacifiste, limitandosi a sottolineare con applausi chiaramente canzonatori gli arrivi dei consiglieri che si supponevano a favore della scelta nucleare.

Gli scontri sono esplosi con l'arrivo del sindaco di Trino Vercellese, il comunista De Maria.


Torino, 5 Gennaio 1985 – Momento delle Cariche al Presidio del Consiglio Regionale. [Foto Gino Conti]

Trino è uno dei tre comuni dell' area interessata alla centrale che hanno detto sì all' insediamento nucleare; altri sette hanno detto no e uno si è rifiutato di esprimersi.

La polizia ha cercato di rompere i cordoni dei dimostranti per far passare alcuni consiglieri e per essere più convincente ha cominciato a trascinare alcune persone che sono state anche pestate con calci e manganellate.


▲ Torino, 5 Gennaio 1985 – Altro momento delle Cariche al Presidio del Consiglio Regionale. [Foto Gino Conti]

"Cose che non si vedevano più da anni" è stato il commento di molte persone presenti. "Scene da autunno caldo!".

Il pestaggio, incomprensibile e ingiustificato anche perchè i dimostranti non reagivano alle forze dell' ordine, è andato avanti per parecchio tempo.

Bilancio: due giovani feriti di cui una ragazza ricoverata in ospedale con la testa rotta, una decina di contusi e tredici fermati.

Uno spettacolo che ha avuto echi in consiglio regionale, quando l' indipendente di sinistra Giuseppe Reburdo ha chiesto - la proposta è stata respinta - che una delegazione di dimostranti fosse ammessa in aula per assistere ai lavori del dibattito.

Poi la discussione. E' cominciata con la relazione dell'assessore all'ecologia e all'ambiente, il socialista Corrado Calsolaro.

A quel momento l' opposizione alla centrale contava appena un paio di consiglieri, entrambi indipendenti di sinistra.

 

Torino, 5 Gennaio 1985 – Momento delle Cariche al Presidio del Consiglio Regionale. La polizia spranga anche manifestanti in carrozzella. [Foto Gino Conti]


Col passare delle ore però molte perplessità si sono trasformate in aperto dissenso; alle 15 il plotone dei contrari si era infoltito fino a dieci consiglieri.

Di veramente compatti erano rimasti soltanto i gruppi socialdemocratico e repubblicano. Ma torniamo al dibattito.

L'indipendente di sinistra Corrado Montefalchesi ha sollevato una pregiudiziale sul metodo di consultazione delle popolazioni locali, che è stata respinta.

Quindi Calsolaro ha spiegato le ragioni della scelta da parte della maggioranza e le caratteristiche della centrale nucleare: duemila megawatt di potenza installata, secondo quanto prescritto dal piano energetico nucleare.

"Sarebbe in grado", ha detto "di dare un contributo annuo fino a dodici miliardi di chilowattora, consentendo alla regione di produrre sul suo territorio buona parte dell' energia di cui ha bisogno".

Calsolaro ha cercato anche di spiegare le ragioni di questa scelta che ha avuto il conforto del consigliere di amministrazione dell' Enel, Giacomo Caffarena, ma non è riuscito a cancellare le perplessità esistenti nel consiglio, o almeno in quella parte delle forze politiche che, negli ultimi mesi, di fronte ai tentennamenti delle altre regioni italiane e al rallentamento dei programmi nucleari da parte di altre nazioni, ha perduto la sicurezza nella inderogabile necessità della scelta nucleare.

Gli interventi sono stati lo specchio fedele di questa perplessità.

Due democristiani apertamente dissidenti, altri tre legati alla Coldiretti e perplessi; il capogruppo socialista Moretti allineato "ma per disciplina di partito"; contrari il liberale Gerini e gli indipendenti eletti nelle liste del Pci Ariotti e Reburdo; astenuta la comunista Livia Turco; rifiuto del voto da parte dei missini; molti altri hanno detto sì a denti stretti, sperando in cuor loro che qualcosa impedisca la realizzazione della centrale.

E già ieri si diceva che l' Enel potrebbe bloccare questa scelta per via degli eccessivi vincoli.

Infine si è votato e la realizzazione della centrale è passata, mentre fuori, intorno a Palazzo Luscaris la protesta dei dimostranti aveva ripreso vigore: questa volta con casse di uova destinate ad assessori e consiglieri.

In serata un comitato di diimostranti ha preso contatto con un avvocato per valutare la possibilità di contestare la legittimità della scelta.

di SALVATORE TROPEA
[ ARCHIVIO LA REPUBBLICA DAL 1984 ]



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