Momento antecedente le cariche della
Polizia. Altre foto ed info sono
disponibili sul Volume n. 7. Foto Gino
Conti
"Da parte nostra offriamo la massima
disponibilità e sin d' ora siamo pronti,
senza preclusioni, ad aiutare quei
comuni che dovessero sopportare oneri
derivanti dalla realizzazione della
centrale. Però è indispensabile
l'accordo". Ma questo accordo appare
piuttosto difficile.
Ai costi attuali la centrale di Trino
comporterà un investimento di circa
4.300 miliardi.
E' prevista anche una pioggia di
quattrini per i comuni: ma quali?
I primi dissensi sono scaturiti proprio
da questo interrogativo, anche perchè
ancora non è chiaro quali e quanti
comuni saranno da considerarsi
effettivamente interessati nel bene e
nel male alla realizzazione della
centrale. I criteri di individuazione
sono infatti più di uno e sovente in
antitesi tra loro.
L' Enea ha stabilito che sono da
considerarsi interessati tutti i comuni
compresi entro un raggio di dieci
chilometri dalla centrale nucleare. Se
questo fosse il metro di valutazione, l'
epicentro non sarebbe Trino Vercellese,
che dista dalla futura centrale oltre
undici chilometri, ma altri tre comuni
che si trovano in un raggio di appena
tre chilometri.
Dunque sarebbe ingiusto che Trino
beneficiasse della ricaduta positiva in
termini di opere pubbliche di prossima
attuazione e agli altri fosse riservato
soltanto l'onere di convivere con la
centrale dietro la porta di casa. Ma
questo non è l' unico criterio per
affrontare i problemi dell'insediamento
nucleare.
E' stato il primo poichè si è cominciato
a ragionare sull'area, tralasciando il
resto; adesso però si dovrà tenere conto
di altri criteri e ciò accentuerà la
litigiosità che in parte è affiorata
nella riunione di ieri.
I sindaci sono divisi tra chi ha dato
parere favorevole in sede di
consultazione e chi invece si è
schierato contro. Su dieci comuni
interpellati ben otto hanno risposto no
e di questi sette sono democristiani.
Tra i due che si sono schierati fin
dalla prima ora per la centrale c'è
Trino Vercellese, monocolore
comunista e sindaco dipendente dell'
Enel. Adesso i criteri
discriminatori sono saltati e anche chi
si è sempre opposto alla centrale vuole
partecipare ai benefici. Si parla di
ricorso al Tribunale amministrativo
regionale, mentre da più parti si invoca
la costituzione di un consorzio per
cercare di superare le divergenze tra
comuni.
Alcuni si preoccupano del centro
informazione per le popolazioni locali e
altri sono convinti che tutto sommato
aumenterà l' occupazione.
Ieri il consigliere regionale del Pli,
Marchini, ha osservato che "se non si
troverà subito un chiarimento, con
l'avvicinarsi delle elezioni, aumenterà
il numero di chi accampa meriti".
Proprio per questo Corbellini ha
insistito sulla necessità di raccogliere
il massimo del consenso, spiegando le
garanzie di sicurezza con le quali verrà
costruita la centrale.
- di SALVATORE TROPEA
[ Archivio Repubblica — 08 gennaio 1985
pagina 7 sezione: POLITICA INTERNA ]
Questo vol. 8 segue il precedente con
ampie informazioni sul senso della
giornata di presidio al Consiglio
regionale del Piemonte (guardare nella
colonna a fianco, i volumi precedenti).
Gennaio 1985 – Momento delle Cariche al
Presidio del Consiglio Regionale. La
polizia spranga anche manifestanti in
carrozzella. [Foto Gino Conti] - Altre
foto ed info sono disponibili sul Volume
n. 7 di questa serie.
LA STAMPA. CRONACA DI TORINO
Il Consiglio regionale ha scelto dopo
dieci ore di animata discussione
Centrale
nucleare: si farà a Trino
Un voto «sofferto», ma
«indispensabile»: 43 sì, 6 no, 1
astenuto, 2 «non votanti» - Tutti i
partiti hanno denunciato perplessità -
Adesso incomincia la fase tecnica per la
preparazione dei lavori - Lunedì la
prima riunione dei sindaci della zona
con la presidenza Enel
Oltre dieci ore di discussione in
Consiglio regionale" per approvare la
costruzione nella zona di Trino
Vercellese, precisamente nell'area di
Lerl-Cavour, della centrale nucleare da
2 mila MW di potenza. Dieci ore che
seguono al dieci anni di discussioni e
di perplessità, dopo 11 si iniziale
espresso nel '75 (e lo ha ricordato ieri
il presidente Viglione) dell'allora
vicepresidente Libertini al primo
progetto del governo.
Dopo quel momento di entusiasmo iniziale
ci furono richieste di più dettagliate
Informazioni e assicurazioni e sono
volati cosi nove anni. Anche ieri il si
è stato sofferto e non ha avuto
l'unanimità. Hanno votato contro la
centrale l'indipendente di sinistra
Montefalchesl e gli indipendenti eletti
nella lista del pci Reburdo e Anna Maria
Arlotti, che hanno tirato In ballo i
missili e la pace, Galileo. Guglielmo d'Occam
e San Francesco. Dal no del due eletti
dal pci è emerso il dibattito Interno
del partito sull'argomento, ancora
ricordato da Livia Turco che, proprio
per dargli maggior rilievo e rifacendosi
alla posizione di giovani della Fgcl, ha
dato un voto di astensione. Anche i due
democristiani Villa e Genovese hanno
espresso voto negativo, mentre non ha
votato il loro collega Penasso; voto
contrarlo anche del liberale Gerir.
L'INTERO ARTICOLO
È CONSULTABILE QUI.
4
Gennaio 1985 – La Prima
pagina di STAMPA SERA, l'edizione
"serale" de "La Stampa" che al tempo
usciva 2 volte al giorno.
★ RNA È l'UNICA realtà che coniuga
resistenza ambientalista Contro le
produttività NOCIVE con la messa in
discussione del modello di produzione
borghese e dei rapporti di forza
Capitale-Salario. ★ Dal 24 Settembre
2009: Questo è il taglio e la
motivazione RIGIDA e COERENTE che
DETERMINA ogni nostra "AZIONE", scelta
di Priorità, pubblicazione,
"condivisione" o presa di posizione.
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