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Verso uno stato di polizia nucleare?

È un copione che si ripete fino alla nausea. Anche il Governo Indiano Reagisce come qualsiasi governuncolo in crisi ed evoca le "interferenze straniere" negli "affari interni" di uno "Stato Sovrano"... come hanno sempre fatto... da che mondo è mondo, i peggiori dittatori sanguinari, fascisti e quindi mafiosi... che invocano la $ovranità NAZIonale quando il proprio giro d'affari, al servizio delle multinazionali che gli fanno comodo, comincia a vacillare grazie alle proteste interne. Si mettono al bando le ONG, accusate d'interferenza straniera e si spacciano proclami filonucleari in "nome del popolo". Tra repressione e populismo Nazionalitario Fascista.

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Chernobyl Day 2011 - 25 giorni di Azioni simultanee nel mondo. 

RNA Annuncia Azioni dirette in SARDEGNA.

  

 

La Francia costretta da anni ad importare energia dalla Germania e dalla Svizzera:

Verso uno stato di polizia nucleare?

di Praful Bidwai

5 Marzo 2012

Ciò che il governo di Manmohan Singh sta facendo per i manifestanti contro la centrale nucleare di Koodankulam non è forse la stessa cosa che l'amministrazione Bush ha fatto in Iraq sotto Saddam Hussein, ovvero inventare una scusa per l'uso della forza militare? Osservando gli sforzi  con i quali i ministri di Singh hanno sostenuto che gli agitatori lavorano per volontà delle ONG straniere, la risposta è sì.


 

Gli sporchi stratagemmi dei dipartimenti del governo sono intenzionati a "trovare" l'equivalente di una "prova" dell'esistenza di "armi di distruzione di massa" – per dimostrare la sottrazione di fondi a sostegno e supporto degli agitatori.

Non passa giorno senza che si producano racconti ufficiali contro l'agitatore. Singh si è abbassato al pessimo livello di evocare la "mano straniera", insinuando che l'impianto di Koodankulam è stato bloccato nella sua fase di avviamento  da una manciata di persone collegate agli Stati Uniti e ad ONG scandinave che non riconoscono il fabbisogno energetico dell’India. Diversamente, ha detto alla rivista Science, "la componente pensante" del popolo indiano preferisce "senza dubbio"  l'energia nucleare.


 

Il  movimento contro la centrale nucleare a Koodankulam risale al 1980 ed ha raggiunto il suo apice nel momento in cui si iniziò la costruzione nel 2001. Questo è stato ampiamente documentato nella " Cronologia di Koodankulam " (dianuke.org e lokayat.org.in).


 

L'agitazione ha mobilitato migliaia di persone dai diversi percorsi di vita nel sud del Tamil Nadu e nel Kerala. La fase più recente del movimento ha avuto inizio all’incirca nel Giorno dell'Indipendenza (15 agosto) con la pratica dei dharnas [una forma di sciopero della fame - ndt]. C'è stata una staffetta ininterrotta di scioperi della fame dal 18 ottobre, con centinaia, a volte migliaia, di partecipanti.


 

Mobilitazioni di questo tipo non possono avere successo solo con il denaro, per quanto generosa sia la cifra. Non basterà il più succulento complotto e le piccanti conversazioni riportate da poliziotti e spie a convincere qualcuno che il movimento non ha radici profonde, forti convinzioni morali e un’ampia base di supporto che riflette la volontà popolare.


 

Coloro che insistono sull’accusa di una "mano straniera" sono mossi dall'ossessione della dipendenza dell’economia energetica indiana dai reattori esteri. Hanno cercato di sminuire la responsabilità dell’azione nucleare sotto la pressione dei fornitori stranieri.


 

Eppure ogni cittadino del mondo ha una legittima preoccupazione sui possibili pericoli nucleari, non importa da dove questi provengano. Come un fisico ha affermato, "un incidente nucleare in qualsiasi posto è un incidente nucleare in tutto il mondo". I suoi effetti non possono essere limitati nel tempo o nello spazio. Il Fallout di Chernobyl (1986) può essere ancora rilevato anche al Polo Sud. Allo stesso modo la radiazione liberata dal disastro di Fukushima.


 

Fukushima ha causato un cambiamento strutturale nella percezione dei pericoli del nucleare per la gente di tutto il mondo. Anche in Francia, che prende tre quarti della sua elettricità dal nucleare, un sondaggio apprezzabile così enuncia: "La fiducia del popolo francese che il governo li protegga dai rischi nucleari è seriamente compromessa."


 

I rischi del nucleare sono saliti al quarto posto, tra le maggiori preoccupazioni dei francesi, dopo la disoccupazione, la crisi finanziaria, e l'esclusione sociale. Oggi, il 55 % dei francesi considera i rischi nucleari "elevati". Oltre l'80 % "vuole che sia attuata la valutazione della sicurezza degli impianti nucleari francesi", con il coinvolgimento di "esperti internazionali".


 

Per quanto riguarda l'affermazione secondo cui "la componente pensante" della popolazione indiana sostiene l'energia nucleare, non c’è nulla di più assurdo. Un numero illimitato di eminenti pensatori e intellettuali ha chiesto una moratoria sull'espansione del nucleare, in attesa di un più ampio controllo del programma nucleare indiano, e la revisione della sicurezza di tutti i nostri impianti nucleari da parte di un potente comitato composto da esperti indipendenti, scienziati sociali, organizzazioni civili della società e dai rappresentanti delle vittime, reali o potenziali.

 


 

Questi includono eminenti storici quali Romila Thapar e Mushirul Hasan, economisti come Amit Bhaduri e Deepak Nayyar, politici e scienziati come Rajeev Bhargav Achin Vanaik, l’ex ambasciatore alle Nazioni Unite Nirupam Sen, artisti come Krishan Khanna e Vivan Sundaram, la scrittrice Arundhati Roy, e gli scienziati PM Bhargava e P Balaram, direttore del prestigioso Indian Institute of Science, in Bangalore.


 

A questi si sono aggiunti l’ex responsabile della Marina Militare, l’Ammiraglio L. Ramdas, l’ex direttore dell’Atomic Energy Regulatory Board, A. Gopalakrishnan, e diversi rappresentanti della società civile, tra cui Aruna Roy e Mander Harsh, entrambi membri del proprio governo del National Advisory Council. Questo dimostra un adattamento senza precedenti tra le percezioni degli intellettuali e le preoccupazioni dell’opinione pubblica sulla sicurezza nucleare.


 

La brusca negazione di queste preoccupazioni insegue la stessa logica della dichiarazione dogmatica di Singh, secondo cui i gravi problemi generici di sicurezza dell'energia nucleare evidenziati da Fukushima sono già stati risolti, e l'India può andare avanti con i suoi programmi per una grossa espansione della produzione di energia nucleare.

 


 

Infatti l'industria nucleare globale non ha ancora iniziato neppur lontanamente a fare i conti con le cause e le conseguenze di Fukushima, il primo meltdown di un multi-reattore nel mondo. Fino ad oggi il gestore dell'impianto non è ancora riuscito a riportare i reattori sotto controllo. Non conosce neppure l’ubicazione del combustibile fuso.


 

Come è stato da poco rivelato, nel pieno della crisi di Fukushima, i leader giapponesi non conoscevano l'entità effettiva del danno presso l'impianto ed in segreto prendevano in considerazione la possibilità di evacuare Tokyo. Un'indagine della Rebuild Japan Initiative Foundation mostra chiaramente che "Il Giappone vacillava temendo di aver sfiorato una crisi nucleare ancor più grande" di quella presso l'impianto di Fukushima.

 


 

In India solo le persone più inclini all’illusione dello sviluppo del nucleare ritengono che il programma nucleare può essere eseguito in modo sicuro con i reattori russi, ai quali sono stati trovati 31 difetti di progettazione (secondo un rapporto ufficiale), o con i reattori europei non testati, ad acqua pressurizzata (EPR), della società francese Areva.


 

Gli EPR non hanno superato i test di sicurezza da nessuna parte, compreso la Finlandia e la Francia, che stanno costruendo i primi reattori nucleari, in Europa occidentale, dopo Chernobyl.  I loro EPR sono in ritardo di più di quattro anni, il 95 % ha sforato i preventivi ed è impantanata in brutte controversie legali. Gli EPR francesi potrebbero anche essere demoliti se i socialisti vincono le prossime elezioni.

 

Eppure l'India sta progettando di installare sei di questi enormi ed ingombranti reattori non testati, di 1.650 MW, a Jaitapur, nella zona ecologicamente fragile del Konkan Coast in Maharashtra. Impianti nucleari sono previsti anche in Gujarat, Andhra Pradesh, Haryana, Madhya Pradesh e Orissa, dove si trovano ad affrontare un’opposizione rigida, determinata ed informata.


 

Questi progetti possono essere mossi solo attraverso la forza brutale e la soppressione delle libertà di centinaia di migliaia di persone, aprendo la strada ad uno stato di polizia caratterizzato dalla segretezza. Questo è il terribile prezzo che l'imposizione del nucleare infligge alla democrazia indiana.


 

Eppure, se i nostri politici volessero risolvere la crisi energetica e promuovere un'economia di energia sicura e rispettosa del clima, dovrebbero accogliere la Rivoluzione delle Energie Rinnovabili che sta investendo il pianeta. Le Energie Rinnovabili rappresentano oggi un/quinto della capacità di alimentazione del mondo e forniscono il 18 %  dell'elettricità globale, così come il consumo finale di energia – in contrasto con il solo 2 % per l'energia nucleare. A differenza dei reattori nucleari, che richiedono 10-15 anni per la costruzione, gli impianti delle Energie Rinnovabili sono installati in pochi mesi e possono alleviare rapidamente la nostra crisi energetica.


 

A livello globale, il solare-fotovoltaico (conversione diretta della luce solare in energia elettrica) è annualmente in crescita del 53 %  e l'energia eolica del 32 %. Solare termico, biomassa, maree e energia geotermica stanno crescendo rapidamente. I paesi in via di sviluppo svolgono un ruolo fondamentale nel promuovere la rivoluzione delle energie rinnovabili. L’India può assumere un ruolo guida in questi campi.

 


 

Il numero di reattori nucleari nel mondo ha raggiunto la cifra di 444 nel 2002 ed ora è ridotto a meno di 400. Più di 150 reattori nucleari sono programmati per essere chiusi nei prossimi venti anni, e solo circa 60 saranno sostituiti. Sarebbe avventato inseguire questa fonte di energia in declino, in esaurimento, superata ed impopolare e perdere la rivoluzione delle energie rinnovabili.

 

 

Lo scrittore giornalista Praful Bidwai è ricercatore e attivista sui temi della pace e dei diritti umani, con sede a Delhi. Email: prafulbidwai1@yahoo.co.in

 

Fonte:  “Towards a nuclear police state?”, by Praful Bidwai - Published on Monday, March 05, 2012 http://www.thenews.com.pk/Todays-News-9-96104-Towards-a-nuclear-police-state - Traduzione per RNA: Angela Di Rito.

Praful Bidwai, Journalist and columnist - Praful Bidwai is an Leftist political analyst and commentator, a social science researcher, and an activist on issues of peace, global justice, human rights and environmental protection.
Bidwai's journalistic career spans four decades. His first notable work in journalism was as a columnist for the "Economic and Political Weekly", beginning in 1972. He then worked for magazines and newspapers including "Business India", "Financial Express" and "The Times of India" between 1981 and 1993, eventually becoming its Senior Editor. He was "The Times group's" most published journalist for 20 years, writing analytical and investigative articles on themes including politics and political economy; economic policy and industrialisation strategies; international relations; energy, the environment and sustainable development; religion, ethnicity and politics; social conflict, communalism and nationalism; science and technology; and nuclear weapons disarmament and peace..

Bidwai is currently a columnist whose articles are published regularly in the Hindustan Times, Frontline, Rediff.com, and other outlets. He has also been published in The Guardian (London), The Nation (New York), Le Monde Diplomatique (Paris), and Il Manifesto (Rome).

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RNA PROMUOVE L'INTERFERENZA INTERNAZIONALE CONTRO OGNI SOVRANITA' E NAZIonalismo nucleare. Il Progetto di RNA Si Pone come l'entità n.1 nell' "interferenza negli affari interni" di qualsiasi stato che rivendica la legittimità del business criminale, mafioso ed assassino del nucleare.

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Prova a richiedere l'inserimento nel Gruppo "NO NUKES EVERYWHERE" - non è "Moda", a questo gruppo si accede solo dopo approvazione: è richiesta collaborazione e condivisione di contatti internazionali allo scopo di proporre documentazioni tradotte in varie lingue ed allo scopo, NOBILE, di INTERFERIRE negli affari "interni" delle fottute $ovranità in materia di Nucleare...

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CHERNOBYL DAY 2011 in the world from RNA INTERNATIONAL on Vimeo.

(documenti resi accessibili da RNA grazie alle collaborazioni nate in rete)

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Chiunque voglia attivare contatti con RNA, si rivolgerà solo e soltanto ai seguenti recapiti:

 

di Alissa Descotes-Toyosaki

LA PIOGGIA DI UN ANNO IN POCHI ISTANTI:

Traffici di rifiuti e macerie radioattive dal Giappone. Aderite all'INTERFERENZA INTERNAZIONALE:

Esplosione alla centrale di Marcoule. Valori 500 volte più alti di quanto era stato ammesso inizialmente. EDF ha deliberatamente mentito minimizzando la portata delle emissioni.

Quirra: Il Decreto  di sequestro della Procura di Lanusei

LE NUCLÉAIRE N'EST PAS UNE OPINION. (point):

Versione diffusa in francese da RNA International.

 

RNA in Sardegna con Azioni a Tutto Campo, annuncia iniziativa sul territorio di Oristano:

CRIIRAD: sottovalutata la gravità degli Incidenti nucleari in Giappone.

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 sostenuti.

Forti preoccupazioni per i "liquidatori" di Fukushima - La menzogna è intrinseca all'industria nucleare.

Chernobyl Day 2011 - 25 giorni di Azioni simultanee nel mondo. 

RNA con la Giornata della Memoria per il 3° anno consecutivo:

CONTRO IL NEGAZIONISMO - Giornate Della Memoria 2012:

LE RADICI STORICHE DEL NEGAZIONISMO. Perché Negano: Ieri come oggi, oggi come ieri:

La superbufala CONTRO PRIMO LEVI. Ancora nel 2012, lo hanno ucciso ancora:

RNA ha recentemente attivato la propria Area Blog sul sito NoNukes.it. Per raggiungerla clicca qui oppure sulla foto sottostante: