APPELLO INTERNAZIONALE:
Hiroshima, Chernobyl e Fukushima,
CRIMINI CONTRO L'UMANITA'
Storicamente la banalizzazione del male nel
mondo occidentale si diffuse ampiamente quando
il lavoro e gli esseri umani divennero
“industrializzati” con il solido supporto della
scienza e della tecnologia: in altre parole,
sono stati tagliati fuori dalla loro realtà
fondata sul nutrimento dalla terra, per essere
alloggiati nelle caserme, proletarizzati,
squalificati, privati della loro realtà e in
ultima analisi, disumanizzati. Da quel momento
tutto è diventato possibile, secondo l’ordine di
banalizzazione e tutto diventa accettabile,
nell’ordine del male, dal momento che tutti gli
scopi umani sono stati screditati ad esclusivo
beneficio dell’alienazione consumistica e di
mercato.
My Great Web page
Quirra: Il
Decreto di sequestro della Procura di Lanusei
NunVeReggaeCchiù SOCIAL PAGE:
Satira pesante ed ingestibile nata nel 2001. Ma NON solo.
L'unico spazio di debunkerizzazione che produce
documentazione antifascista in chiave anticapitalista:
LD SOCIAL PAGE:
Lo
spazio di Legittima Difesa
dei Lavoratori Salariati
Chernobyl Day
2011 - 25 giorni di Azioni simultanee nel mondo.
RNA Annuncia Azioni
dirette in SARDEGNA.
La Francia costretta
da anni ad importare energia dalla Germania e dalla
Svizzera:
APPELLO INTERNAZIONALE:
Hiroshima, Chernobyl e Fukushima, CRIMINI CONTRO
L'UMANITA'
Scritto da Jean-Marc Royer -
Tradotto e diffuso in italiano da RNA
14 Marzo 2012
Dal 1945 ci sono state più di 2.400 esplosioni,
di un impatto, in alcuni casi 1,
diverse migliaia di volte superiore a quello
della bomba di Hiroshima: questo va ad
aggiungersi ai numerosi "fallimenti" e alle
decine di incidenti catastrofici, a partire, per
quel che ne sappiamo, dall’autunno del 1957 a
Windscale (Gran Bretagna) e a Mayak (ex Unione
Sovietica), classificati rispettivamente ai
livelli 5 e 6 della scala INES.
Ma
chi può dire con precisione quale sarà l’impatto
di tutti questi incidenti? Poiché nessuna
indagine epidemiologica degna di questo nome è
stata mai avviata a livello internazionale per
analizzare questo problema, i membri del partito
dei Verdi al Parlamento Europeo hanno richiesto
all’European Committee on the Risks of
Irradiation (CERI)2 di effettuare
degli studi su questo impatto, ed i risultati
hanno confermato le gravi conseguenze che
l’attività atomica ha avuto nel corso degli
ultimi 65 anni sulla popolazione in tutto il
mondo, risultati che non sono una sorpresa
poiché sappiamo che le tracce di queste attività
sono state individuate anche nei ghiacciai del
Polo Sud 3.
La posta in gioco è talmente grande, che gli
effetti patologici delle contaminazioni da basse
dosi di radiazioni, nel corso del tempo, sono
stati aspramente negati congiuntamente da tutti
i paesi e da tutte le organizzazioni
internazionali.
Chernobyl: irradiazione e contaminazione
multipla con "rimbalzi"
Il 26 aprile 1986 è una data storica per
tutta l’umanità, proprio come il 6 agosto
1945 4.
Fin dall’inizio di questo disastro, a seconda
della distanza dell’incidente, le emissioni di
radiazioni sono state violente, molteplici,
complesse e con effetti di lunga durata: questa
è una delle peculiarità di Chernobyl.
Quando è esploso, il reattore N° 4 della
centrale Lenin di Cernobyl non ha rigettato solo
gas e vari vapori prodotti dalla disintegrazione
del combustibile nucleare, in un modo simile ad
una bomba, ma ha rilasciato anche “solide
particelle calde” 5 di combustibile:
queste sono frammenti di tutte le dimensioni
che, combinati con altri radionuclidi, sono
ricaduti sul suolo nelle vicinanze
dell’impianto.
Successivamente, con le piogge, si sono formate
nel suolo anche delle particelle liquide calde.
Quando queste particelle entrano nel corpo
attraverso acqua e cibo ingerito o aria inalata,
producono, anche molto tempo dopo la loro
emissione, alte dosi di irradiazione interna
localizzata.
Questa osservazione è importante per capire gli
effetti postumi e le conseguenze dell’incidente.
Dal
giorno del disastro, l’irradiazione ha ceduto il
passo progressivamente a vari tipi di
contaminazione a lungo termine e la
situazione radiologica si sta sviluppando in un
modo che nessuno avrebbe potuto prevedere.
Due esempi:
- Dopo il processo di decadimento del
plutonio 241, la formazione naturale di
americio 241, un potente veicolo di trasmissione
di raggi gamma, diventa un aspetto importante
della contaminazione di molti luoghi. A causa di
questa graduale disintegrazione, le aree che
avevano ridotto il loro livello di radiazioni
gamma diventano di nuovo pericolose.
- In aggiunta vi è stata una vasta
redistribuzione di radionuclidi all’interno
degli ecosistemi a causa della loro
concentrazione di organismi viventi (bio-accumulazione)
e la loro migrazione, dopo alcuni anni, in
alcune parti del suolo dove penetrano le radici:
questi radionuclidi in seguito divennero sempre
più accessibili alle piante, attirandoli per una
seconda volta sulla superficie del suolo.
Questa è una
delle cause dell’espansione e dell’aggravarsi
della morbilità [la frequenza con cui una
data malattia si manifesta nella popolazione.
N.d.T.] e della mortalità nelle aree
contaminate.
Alcune malattie causate da Chernobyl (oltre al
cancro ed alla leucemia)
- La contaminazione radioattiva di Chernobyl ha
colpito il funzionamento di ogni organo del
sistema endocrino. La regressione della funzione
ormonale del timo svolge un ruolo importante
nello sviluppo della patologia del sistema
immunitario.
- Le malattie degli organi dell’apparato
circolatorio sono una delle principali cause di
invalidità e di morte tra i “liquidatori”.
- L’invecchiamento precoce causato dalla
catastrofe di Chernobyl ha colpito centinaia di
migliaia di persone e si ripercuoterà in futuro
su milioni di persone.
- L’avvelenamento da piombo è diventato una
delle patologie più significative legate a
Chernobyl. Ciò è dovuto al fatto che, durante le
operazioni di estinzione, sono state scaricate
sul sito da 2.400 a 6.720 tonnellate di piombo.
Una parte considerevole di questo piombo è stato
rilasciato nell'atmosfera dopo la fusione,
l’ebollizione e la trasformazione in gas del
fuoco nel reattore.
Inoltre, i danni genetici causati dalla
catastrofe di Chernobyl coinvolgeranno centinaia
di milioni di persone per secoli. Tra le future
vittime:
- Coloro che hanno sperimentato il primo shock
radiologico (la potente e brutale irradiazione
esterna), poiché la quantità di radionuclidi
rilasciati nell’ecosfera è stata enorme;
- Coloro che attualmente vivono e coloro che nei
successivi 300 anni vivranno nelle aree
contaminate da stronzio 90 e cesio 137, o coloro
che vivono e vivranno nelle aree contaminate da
plutonio e americio per le prossime migliaia di
anni;
- Per molte generazioni, i bambini nati da
genitori che hanno subito l’irradiazione,
ovunque essi vivano in futuro.
La segretezza, la falsificazione dei dati
ufficiali e le pratiche scorrette
Non esistono dati organizzati e disponibili al
pubblico sull’entità della contaminazione di
tutti i paesi europei dell'intera varietà di
radionuclidi di Chernobyl, ed è ormai chiaro che
non ci saranno mai. Usando questa assenza di
dati come giustificazione, nel “Chernobyl Forum”
del 2005, l’AIEA e il WHO hanno ristretto il
campo delle ricerche per includere solo i dati
relativi ai territori di Bielorussia, Ucraina e
Russia Europea, ignorando la contaminazione di
altri paesi europei.
Tuttavia,
anche se in una data zona la densità normale
della contaminazione non è elevata, la grande
contaminazione durante le prime settimane
successive alla catastrofe è un dato di fatto:
sappiamo, ricostruendo la catena degli eventi,
che in alcune aree, l’attività degli elementi
radioattivi del fallout ha superato di 10.000
volte i livelli naturali dell’ambiente; questo,
combinato con la contaminazione di basso livello
ma di lunga durata (alcuni decenni), è destinato
ad avere un impatto significativo sulla salute
dei residenti e sull’ambiente.
D’altra parte la rimozione delle istituzioni
incaricate del monitoraggio sulle conseguenze
patologiche di Chernobyl, la deviazione dei
gruppi di ricerca dallo studio dei problemi
causati dal disastro, la repressione e l’arresto
di alcuni medici specializzati, sono alcuni dei
molteplici tentativi della condivisa e
persistente soppressione della verità 6.
Di conseguenza il requisito proposto dagli
esperti della IAEA e del WHO, che dimostrerebbe
chiaramente che un particolare problema di
salute è legato alle radiazioni di Chernobyl,
secondo il quale dovrebbe essere stabilita una
“correlazione definitiva” tra la somma
dell’intera esposizione radioattiva di una
determinata persona (mai ricostituita con
precisione e per buone motivazioni) ed i danni
alla salute di questa persona, è una tra le
frodi intellettuali particolarmente disoneste.
In aggiunta a queste pratiche scorrette, nell’ex
Unione Sovietica, in Ucraina, in Bielorussia, e
nelle principali organizzazioni internazionali (IAEA,
WHO ...) vi sono numerose prove di una politica
di minimizzazione delle conseguenze del disastro
di Chernobyl.
Ecco alcuni esempi:
- In nessuno dei libretti sanitari delle decine
di migliaia dei membri dei servizi che hanno
partecipato ai lavori di «liquidazione» è stato
mai registrato alcun accenno al superamento del
limite di 25 Roentgen [unità di misura. N.d.T.]
in vigore all’epoca.
Ma l’esame clinico di 1.100 militari liquidatori
ha rilevato nel 37% dei casi i sintomi
ematologici di malattie da radiazione, una
chiara indicazione che queste persone hanno
ricevuto più di 25 Roentgen.
- La scienza medica ufficiale ha da poco
iniziato a riconoscere la frequenza della
cataratta di Chernobyl, 8 o 9 anni dopo la sua
scoperta.
- La stessa situazione per quanto riguarda il
cancro alla tiroide, la leucemia e le malattie
del sistema nervoso centrale.
.
Le conseguenze di Chernobyl sulla salute
pubblica
Riassumendo brevemente i dati pubblicati nel
rapporto CERR, la contaminazione radioattiva di
Chernobyl ha colpito quasi 400 milioni di
persone (205 milioni in Europa e circa 200
milioni al di fuori dell’Europa).
L’analisi della curva di morbilità generale tra
i bambini che vivono nelle zone contaminate
dell’ex Unione Sovietica è particolarmente
dolorosa: solo il 20% di loro sono sani.
In alcune zone della Polesia non ci sono più
bambini sani. In Germania, i denti dei bambini
nati dopo la catastrofe contenevano una quantità
di stronzio 90 di 10 volte superiore alla norma
(analogamente al plutonio presente nei denti da
latte dei bambini inglesi che vivono vicino
Windscale - da allora ribattezzata Sellafield -
53 anni dopo un altra catastrofe nucleare).
Il numero delle vittime di Chernobyl continuerà
a crescere per diverse generazioni.
Durante i primi 15 anni successivi al disastro,
può essere stimato come segue:
Bielorussia, Ucraina, Russia Europea
237.000
Resto d’Europa
425.000
Asia, Africa, Nord America
323.000
Mondo
985.000 7
Chernobyl: un disastro nucleare nell’epoca
Antropocene8
Caratteristica delle catastrofi nucleari è che
da sempre definiscono una frattura
multidimensionale nella storia della vita:
- Perdita irrimediabile dell’intero ecosistema
su ampi territori, primavere senza il cinguettio
degli uccelli, e alberi inceneriti da un enorme
e silenzioso incendio.
- Morti violente talmente numerose ed in
condizioni così disumane, che rendono
impossibile la comprensione del dolore,
soprattutto "nel momento della morte" 9.
- Un evento inatteso e inconcepibile, che si
trova oltre le nostre facoltà di immaginazione e
le cui conseguenze future sono a loro volta
imprevedibili.
- Vittime Irradiate / contaminate affette de
sofferenze psichiche e fisiche, in quanto alcuni
effetti saranno estesi a diverse generazioni, e
daranno vita ad una serie di esseri deformi.
In altre parole, “un prima e dopo” senza ritorno
possibile.
Un buco nella memoria simbolica degli esseri
umani, nel loro inconscio, che prepara “un
ritorno del rimosso” in linea con le dimensioni
dell’evento.
Ma in aggiunta a questo, vi è il “doppio effetto
paradossale” delle catastrofi nucleari, queste
non hanno una fine, nessun termine prevedibile:
è un mostro che cresce e divora l’umanità dal di
dentro, con una morbilità persistente che è
difficile da evitare. La catastrofe nucleare
“colonizza il futuro e non offre alcuna
possibilità di sfuggire al destino: nessuna
cultura è pronta a prendere questa scommessa”
10.
Il negazionismo e le sue conseguenze
nell’epoca Antropocene
Gli stati membri delle Nazioni Unite e le
organizzazioni internazionali, tra cui l’UNSCEAR,
hanno deliberatamente minimizzato le conseguenze
di Chernobyl sulla salute: questa distorsione
delle valutazioni vale anche per il WHO 11
con la sua tesi infame secondo la quale ci sono
stati solo una trentina di decessi fino al 2005.
Ma c’è di molto peggio in relazione alle
conseguenze del 6 agosto 1945.
Testimoni della vergognosa sconfitta del
Giappone, gli “Hibakusha”, sono stati trattati
come se fossero veicoli di peste per la paura
immaginaria del contagio, sono stati costretti
al disonore pubblico, in modo da scoraggiare la
maggior parte dei sopravvissuti a contribuire
con le proprie testimonianze a qualsiasi “lavoro
di memoria”: una forma di retaggio che si è
rivelata di importanza cruciale nella vita
intellettuale dell'Europa del dopoguerra, come
si è visto con Primo Levi, Robert Antelme, David
Rousset, Charlotte Delbo, Elie Wiesel, Jorge
Semprun, Jean Améry ed altri sopravvissuti.
Le imprese edili giapponesi hanno proceduto ad
una rapida “ricostruzione” della città, con lo
scopo di eliminare con cura tutte le tracce
della loro sconfitta e ... di questo orrendo
crimine 12.
Contrariamente a quanto accaduto nel caso della
Shoah perpetrata dalla Germania nazista,
vincitori e vinti si sono uniti per accecare
l’umanità, al fine di coprire, finora con
successo, la natura dei crimini commessi ad
Hiroshima e Nagasaki.
Ad esempio: con l’aiuto delle autorità
giapponesi, i servizi militari statunitensi
hanno condotto sul posto delle ricerche sulle
conseguenze dei bombardamenti, ricerche
conservate negli archivi segreti di Washington,
rimaste inaccessibili per molto tempo.
Oltre al fatto che questo fu sdegnoso nei
confronti delle vittime che soffrivano, è
proprio a questi stessi archivi a cui ora gli
stati e le organizzazioni internazionali fanno
affidamento per negare gli effetti delle basse
dosi a lungo termine!
Cancellare tutte le tracce, tale è il credo
comune a tutti i criminali ed ai negazionisti
dell’Olocausto (si veda in tal proposito cosa
dice Günter Anders su questo tema).
La stessa politica è stata seguita su Chernobyl
e lo stesso ora ci si può attendere su
Fukushima.
Il “lavoro di memoria” è quindi precluso allo
stesso modo in cui si pretende di rinchiudere i
rifiuti radioattivi, sapendo benissimo che si
sta trasferendo il pericolo alle generazioni
future.
Un altro aspetto della politica di negazione di
fronte a tutti questi pericoli consiste nella
logica che tende a trasformare i pericoli in
semplici rischi statistici.
Ciò che questa manipolazione intellettuale dei
rischi ha lo scopo di nascondere, consiste nel
fatto che, in caso di un disastro (definito
“rischio residuo”), sono sempre gli stati ad
essere chiamati in soccorso, perché i fondi
privati sono ovviamente insufficienti per far
fronte alla situazione.
Ma dopo Chernobyl e Fukushima, i residenti di
tutti i paesi del mondo devono sapere che non
possono più contare sul fatto che i loro governi
li proteggano in maniera efficace, né prima né
tantomeno dopo un disastro nucleare.
Per questo motivo possiamo dire che la
popolazione del mondo intero, dopo essere stata
esclusa dalla scelta politica - nessuna società
civile è stata mai consultata sulla questione
nucleare – corre il rischio di essere esclusa
dalla propria terra, “espulsa dalla propria
vita”.
La catastrofe di Chernobyl avrebbe potuto essere
ancora più grave
La catastrofe ha avuto origine dal progetto
oltraggioso finalizzato alla sperimentazione su
"scala reale": l’idea era, in caso di arresto di
emergenza, di utilizzare l’energia cinetica
residua del generatore per la produzione di
ulteriore energia elettrica! In altre parole, il
mondo vivente è (da molto tempo) diventato un
laboratorio su larga scala per la tecno-scienza.
Ma
il materiale radioattivo diffuso dal singolo
reattore N° 4 ha causato una contaminazione
dieci volte più estesa di quella delle bombe
sganciate su Hiroshima e Nagasaki, e la “nuvola
di Chernobyl” ha fatto il giro della Terra per
almeno due volte, rendendo Chernobyl il più
grande disastro tecnologico accaduto fino ad
oggi nell’epoca Antropocene.
Ma ci sono fatti ancor più gravi. Il professore
Vassili Nesterenko, fisico nucleare che ha
supervisionato le operazioni per fronteggiare le
conseguenze del disastro, spiega 13
che se 1.400 kg 14 della miscela di
uranio-grafite fossero venuti in contatto con
l’acqua, si sarebbe verificata una massa critica
che poteva causare un’esplosione atomica della
potenza da 3 a 5 megatoni, ovvero circa 200
volte la potenza dell’esplosione di Hiroshima;
questo si sarebbe verificato se il corium, che
aveva già trafitto il contenitore del reattore,
avesse perforato la soletta di cemento che la
separava dall’acqua, contenuta nel seminterrato
del reattore.
“Un’esplosione di tale potenza può causare
enormi lesioni da radiazioni per la popolazione
nel raggio di 300-320 km (compresa la città di
Minsk) e tutta l‘Europa avrebbe potuto esser
vittima di una grave contaminazione radioattiva
che avrebbe reso impossibile una vita normale.
[...] Secondo la mia opinione, a Chernobyl
abbiamo sfiorato un’esplosione nucleare. Se
fosse accaduto, l’Europa sarebbe diventata
inabitabile.”15
Fukushima, una replica di Chernobyl
In Giappone, vista la loro condizione, è
evidente che i sistemi di raffreddamento non
saranno più in grado di tornare a funzionare.
Mentre viene introdotta dell’acqua borata, così
come l’azoto, per rendere inerte l’atmosfera
negli edifici, una grande quantità di acqua
viene versata ogni giorno per raffreddare in
modo da impedire al corion la perforazione del
contenimento esterno, raggiungendo così queste
stesse acque, il che potrebbe essere
catastrofico. E non si tratta soltanto di uno,
sono quattro i reattori colpiti, compreso il N°
3 che operava con il MOX 16 fornito
dalla Francia.
Senza contare le conseguenze delle scosse
sismiche, la cui possibilità purtroppo non può
essere esclusa, data l’ubicazione dell’impianto.
In queste condizioni, chi è in grado di
prevedere i possibili effetti cumulativi di
questo tipo di situazione, sia in Giappone che
altrove?
In
realtà le misure che sono state applicate con
successo a Chernobyl per scongiurare una
catastrofe su scala planetaria è improbabile che
siano sempre realizzabili in qualsiasi altro
luogo ancora, tranne forse, ancora per qualche
tempo, in Cina.
Nell’ex Unione Sovietica, è stato possibile
reclutare 800.000 “liquidatori” nonché i servizi
di emergenza di un intero e vasto paese,
centinaia di vigili del fuoco, decine di
migliaia di minatori, un esercito ancora potente
con decine di migliaia di riservisti, tutto
questo semplicemente per ordine del Segretario
del Politburo.
Il
dispiegamento di mezzi così giganteschi non sarà
più possibile in altri casi simili, ed è dubbio
basterebbe fare appello ad altri paesi: in una
democrazia liberale ci saranno pochi volontari a
sacrificare la loro vita e sperimentare un certo
grado di dolore, noto per essere orrendo.
La prospettiva di dover sopravvivere nelle
zone contaminate non può essere esclusa
Nei territori contaminati dal fallout di
Chernobyl, è pericolosa la pratica agricola,
pericoloso a vagare nei boschi, pericoloso
andare a pesca e a caccia, pericoloso mangiare
alimenti prodotti localmente senza controllare
il loro livello di radioattività, pericoloso
bere latte e persino acqua.
Tutte
le cose che per molti millenni sono state le
fonti più sicure e maggiormente accurate della
vita - aria, acque naturali, fiori, frutti della
terra, foreste, fiumi e mari – tutto questo, in
pochi giorni, è diventato fonte di pericolo per
persone ed animali. Come questo disastro ucraino
ci ha insegnato, dobbiamo considerare anche gli
effetti distruttivi delle “basse dosi” sulla
salute, se inalate o ingerite attraverso
alimenti, che poi producono i loro effetti molti
anni dopo.
Gli impianti per la spettroscopia automatizzata
del corpo umano, come lo SCRINNER utilizzato in
Bielorussia, sono stati progettati per misurare
l’attività dei radionuclidi nel corpo. Questi
dispositivi devono essere utilizzati di routine
in tutti i paesi situati sottovento alle
centrali nucleari attive. Inoltre devono essere
distribuite al pubblico, su vasta scala, delle
vere e proprie prescrizioni, che chiariscano
vantaggi e limiti delle compresse di iodio, dei
tempi di protezione, delle azioni di primo
soccorso, dell’evacuazione dei perimetri, dei
piani di emergenza ... Per questo motivo, in
tutti i paesi, le organizzazioni della società
civile dovrebbero prendere in considerazione
l’importanza di creare un sistema di controllo
radiologico che sia indipendente dal sistema
ufficiale.
L’industria nucleare, una radicale
banalizzazione del male
Attraverso il suo concetto di “male banale”,
Hannah Arendt ha mostrato negli anni sessanta
che i crimini contro l’umanità sono stati
commessi dalla gente comune, perché non si sono
mai posti alcuna domanda sugli scopi delle loro
“attività”.
Quando erano vincolati da un giuramento di
fedeltà alle loro gerarchie (o ad una ideologia,
ognuna delle quali oggi sono interpretate come
valori universali da una ragione calcolatrice
che governa
il mondo del “lavoro” ed altre aree),
consideravano queste attività come legittime .
Questo concetto di “banalizzazione del male” non
deriva da una speculazione sulla “natura umana”,
ma si basa infatti su un’analisi storico-sociale
di quanto accaduto in Europa tra il 1933 e il
1945, che ha spianato la strada a quegli eventi.
Sessanta anni più tardi, a meno che si credi in
un mondo protetto dalla evoluzione, dobbiamo
avere il coraggio di trarre delle conclusioni da
quello che Hannah Arendt ha scritto.
Storicamente la banalizzazione del male nel
mondo occidentale si diffuse ampiamente quando
il lavoro e gli esseri umani divennero
“industrializzati” con il solido supporto della
scienza e della tecnologia: in altre parole,
sono stati tagliati fuori dalla loro realtà
fondata sul nutrimento dalla terra, per essere
alloggiati nelle caserme, proletarizzati,
squalificati, privati della loro realtà e in
ultima analisi, disumanizzati. Da quel momento
tutto è diventato possibile, secondo l’ordine di
banalizzazione e tutto diventa accettabile,
nell’ordine del male, dal momento che tutti gli
scopi umani sono stati screditati ad esclusivo
beneficio dell’alienazione consumistica e di
mercato.
Da allora le cose non sono migliorate: questo
può essere verificato a tutti i livelli,
compresa la psiche umana 17.
Dobbiamo quindi avere il coraggio di dire che
questa banalizzazione del male è diventata
pervasiva e, di conseguenza, le nostre società
sono diventate nient’altro che “sistemi
democratici totalitari” che ci conducono ad una
o più catastrofi finali, che andrebbero
analizzati come tali in campo politico.
L’industria nucleare, che porta con sé la
potenziale morte universale di tutti gli esseri
viventi sul pianeta, è un esempio
particolarmente evidente.Ma
i governi insieme alla maggior parte dei media
nel mondo occidentale (la guerra fredda, durata
quarant’anni, ha contribuito in gran parte a
questo) hanno fatto di tutto per coprire la
sconfitta storica dell’umanità che si è
verificata tra il 6 e il 9 agosto 1945, con una
fitta coltre di ammirazione e devozione per le
idee brillanti ed il potere della ricerca, della
scienza, della tecnologia, dell’industria...
Un nuovo dio comparve il 6 agosto 1945,
realizzando naturalmente un potere temibile,
come fanno tutti gli dei, e nuovi inni furono
creati immediatamente per la sua gloria.
Il lancio delle bombe atomiche, e la “esperienza
di Chernobyl” non sono stati solo un crimine
contro l’umanità, ma anche qualcosa di nuovo: un
crimine contro la Natura, ciò che oggi
chiameremmo un Ecocidio. Se la consapevolezza di
un tale disastro sistemico per l’ecosfera
continua ad essere soppressa, non sarà senza
conseguenze per il futuro dell’umanità e sul
modo in cui sarà scritta la storia.
Tutto questo porta ad una conclusione
necessaria: la necessità di istituire un
tribunale internazionale, simile a quello creato
da Bertrand Russell, per
giudicare i crimini nucleari contro l’umanità
che si sono verificati a Chernobyl e altrove dal
6 agosto 1945, lungo tutto il percorso, passando
per Fallujah, fino a Fukushima.
Traduzione per
RNA: Angela Di
Rito.
Note: 1 - 100 Mt: Andrei Sakharov, Mémoires,
Seuil, 1990, p 246. The French IRSN claims it
was about 50 Mt. 2 - European Committee on Radiation Risk
(CERR), Recommandations 2003 du CERI, Ed Frison
Roche, 2004. Sintesi e visione della relazione
su: www.euradcom.org Secondo il CERR, si stima
che 65 milioni di decessi sono attribuibili al’industria
nucleare dal 1945! 3 - Claude Lorius, Voyage dans l’Anthropocène,
Actes Sud, 2010. 4 - La stragrande maggioranza di
informazioni che seguono sono tratte dal libro
di Alexei V. Yablokov, Vasily B. Nesterenko,
Aleksei V. Nesterenko, Chernobyl, the
Consequences of the Disaster for Man and Nature
No. 1181, Annals of the Academy of Sciences New
York, 2009. La selezione dei testi tradotti in
francese è di Wladimir Tchertkoff in
collaborazione con Lisa Mouravieff. La versione
americana è in parte consultabile online
all’indirizzo: http://books.google.fr Altri siti
offrono una sintesi in francese. 5 - Al momento dell’incidente, l’attività
di alcune particelle "calde" ha raggiunto
livelli da 10 a 12.000 Becquerel, tali da
causare la morte entro poche ore. 6 - Yuri Bandazhevsky è stato arrestato
nel luglio 1999, presumibilmente nell’ambito
delle misure di emergenza per combattere il
terrorismo. Arbitrariamente arrestato e accusato
di corruzione, condannato il 18 giugno 2001 ad
otto anni di carcere, nonostante la
ritrattazione pubblica del suo accusatore, dopo
un processo degno degli anni Trenta, fu
incarcerato fino al 2005. Nesterenko, direttore
dell’Istituto indipendente bielorusso di
radioprotezione, Belrad, che ha fondato nel 1989
con l’aiuto di Andrei Sakharov, Ales Adamovich e
Anatoly Karpov, è stato minacciato di
internamento in un manicomio dal KGB, ha subito
due attentati, ed è morto 25 AGOSTO 2008 dopo un
intervento chirurgico allo stomaco. 7 - Alexei V. Yablokov, Vasily B.
Nesterenko, Aleksei V. Nesterenko, op. cit.
Queste cifre sono state ampiamente riviste ed
aumentate insieme alla New York Academy of
Sciences, dopo il convegno internazionale nel
novembre 2010: vedi "La gazette nucléaire" No.
259 febbraio 2011, su http://resosol.org/Gazette/2011/259p23.html 8 - Epoca caratterizzata dal fatto che
l’uomo è diventato la principale forza geologica
sulla terra (Georgescu-Roegen, P. Crutzen, A.
Gras, J. Grinevald or C. Lorius). 9 - Allouch Jean, Erotique du deuil au
temps de la mort sèche, EPEL, 1995
10 - Frederic Lemarchand, sociologo, membro
dello Scientific Board of CRIIGEN, articolo
datato 17 marzo 2011, Les Echos. 11 - Nel 1959 è stato firmato un accord
tra la IAEA e il WHO costringendo quest’ultimo a
presentare la sua posizione a quella di AIEA in
tutti i casi in cui è in ballo l’energia
nucleare. 12 - La città venne rapidamente
ricostruita, che è del tutto comprensibile e fu
anche nel caso dell’Europa. Ma avrebbero dovuto
sperare che altre tracce del disastro fossero
rimaste, e non solo il palazzo delle esposizioni
industriali. 13 – Nel film «Tchernobyl; la vie
contaminée, vivre avec Tchernobyl » di David
Desramé e Dominique Maestrali. 14 – Nel 2011, c’è ancora l’equivalente
di alcune decine di tonnellate di uranio nel
sarcofago... 15 - Letter from Mr. Prof. Nesterenko to
Wladimir Tchertkoff, Solange Fernex and Bella
Belbéoch, Jan. 2005. 16 - Combustibile costituito da una
miscela di ossido di uranio e di plutonio, che
da un lato riduce i margini di sicurezza (la sua
temperatura di fusione è inferiore e
raggiungibile più rapidamente) e dall’altro
aumenta la sua pericolosità, pochi milligrammi
sono sufficienti a provocare una morte rapida. 17 - Melman Charles, Lebrun Jean-Pierre,
La nouvelle économie psychique, une nouvelle
façon de penser et de jouir aujourd’hui, Eres,
2009.
L’Appello è stato firmato da:
Paul ARIES, philosopher and writer, key
intellectual for the movement in support of
economic decrease. Last book published: « La
simplicité volontaire contre le mythe de l’abondance
»
Marc ATTEIA, Doctor of Applied
Mathematics, Professor Emeritus at the
University of Toulouse, author of: Hilbertian
kernels and spline functions, Elsevier Science
Publishers, 1992 and Le technoscientisme, le
totalitarisme contemporain,, Yves Michel, 2009.
Marie-Christine GAMBERINI, translator,
referent of the association Les Amis de la Terre
France on nuclear questions and energy.
Raphaël GRANVAUD writes in "Billets d’Afrique"
of the association Survie, author of Que fait l’armée
française en Afrique, Agone 2009, and Areva en
Afrique, une face cachée du nucléaire français,
Agone 2012.
Alain GRAS, professor emeritus at the
University of Paris I and Director of the Centre
d’études des techniques, des connaissances et
des pratiques, co-founder of the journal
Entropia, author of Le choix du feu. Aux
origines de la crise climatique, Fayard, 2007.
Francis JARRIGE, Senior Lecturer at the
University of Burgundy, author of Face au
monstre mécanique. Une histoire des résistances
à la technique, imho, Paris, 2009.
Eva JOLY, former magistrate of the pôle
financier de Paris, former adviser to the
Norwegian government then to the Icelandic
Government in the struggle against international
financial crime, Member of European Parliament.
Baudouin JURDANT, Professor Emeritus at
the University of Paris 7, translator of Paul
Feyerabend, author of Les problèmes théoriques
de la vulgarisation scientifique, Ed. Les
Archives contemporaines, 2009. Paul LANNOYE, PhD in Physical Sciences,
honorary MEP, director responsible for the
thinktank Groupe de réflexion et d’action pour
une politique écologique (GRAPE) )in Belgium,
co-translator into French of the report CERI,
Editions Frison-Roche.
Serge LATOUCHE, Professor Emeritus of
Economics, University Paris XI and growth
objector, author of Vers une société d’abondance
frugale; Contresens et controverses sur la
décroissance, Mille Et Une Nuits/Fayard, 2011.
Frederick LEMARCHAND, sociologist,
co-director of the pole RISK, University of Caen,
Council Member of the scientific Council CRIIGEN.
Co-author of Les Silences de Tchernobyl and of
the film La Vie Contaminée, advisor for the
International Exhibition Once upon a time
Chernobyl.
Corinne LEPAGE, former Minister of
Environment, MEP, a teacher at the IEP. Last
book: La vérité sur le nucléaire ; le choix
interdit, Albin Michel, 2011.
Stephane LHOMME, Chairman of the
Observatoire du Nucléaire, author of L’insécurité
nucléaire ; bientôt un Tchernobyl en France,
Yves Michel, 2006.
Jean-Marie MATAGNE, Ph.D in Philosophy,
President of l’Action des Citoyens pour le
Désarmement Nucléaire (Www.acdn.net), author of
En finir avec la terreur nucléaire, and of
Désarmer pour vivre sur une planète sans armes
ni centrales nucléaires.
Roland MERIEUX, secretary of the
International Union for assistance to the
liquidators of the Chernobyl nuclear power plant
and nuclear victims. Jean-Marie PELT, President of the
European Institute and Honorary Professor of
Ecology at the University of Metz, latest book:
Heureux les Simples, Flammarion, 2011.
Pierre RABHI, farmer, Algerian-born
French writer and thinker, Knight of the ordre
national de la Légion d’Honneur, Pierre Rabhi is
among the pioneers in agroecology.
Jacques TESTART, agronomist and biologist,
PhD in Science, Honorary Director of Research at
INSERM, former president ofthe French Commission
on Sustainable Development (1999 -2003).
Co-author of Labo-planète. Ou comment 2030 se
prépare sans les citoyens, Mille et une nuits,
2011.
Jean-Marc ROYER, engineer, former senior
ADP, former leader of the union executive SICTAM
/ CGT of the airport of Orly, in press: La
science creuset de l’inhumanité. Décoloniser l’imaginaire
occidental.
I, Writer of the Appeal. Email: jean-marc_royer@orange.fr
RNA PROMUOVE
L'INTERFERENZA INTERNAZIONALE CONTRO OGNI
SOVRANITA' E NAZIonalismo nucleare. Il Progetto
di RNA Si Pone come l'entità n.1 nell'
"interferenza negli affari interni" di qualsiasi
stato che rivendica la legittimità del business
criminale, mafioso ed assassino del nucleare.
______________________
PARTECIPA AL PROGETTO DI
INTERFERENZA INTERNAZIONALE
Prova a richiedere
l'inserimento nel Gruppo "NO NUKES EVERYWHERE" -
non è "Moda", a questo gruppo si accede solo
dopo approvazione: è richiesta collaborazione e
condivisione di contatti internazionali allo
scopo di proporre documentazioni tradotte in
varie lingue ed allo scopo, NOBILE, di
INTERFERIRE negli affari "interni" delle fottute
$ovranità in materia di Nucleare...
Il 12 e 13 Giugno
l'Italia ha detto NO al Nucleare con una
consultazione referendaria che ha avuto OLTRE il
90% dei consensi a seguito di una campagna che
ha messo in difficoltà Lobby imprenditoriali,
mafie e gregariati sovranitari del consenso.
Esportiamo l'esperienza italiana in tutto il
mondo e creiamo danno all'industria ed alle
produttività NOCIVE.
Chiunque voglia attivare contatti con RNA, si rivolgerà
solo e soltanto ai seguenti recapiti:
LA PIOGGIA DI UN ANNO IN POCHI ISTANTI:
Traffici di rifiuti e macerie radioattive dal
Giappone. Aderite all'INTERFERENZA
INTERNAZIONALE:
Esplosione alla centrale di Marcoule. Valori 500 volte più alti
di quanto era stato ammesso inizialmente. EDF ha deliberatamente
mentito minimizzando la portata delle emissioni.
Quirra: Il
Decreto di sequestro della Procura di Lanusei